COVID: STATGROUP-19, PER RT RACCOLTA DATI FUORI CONTROLLO

“Il numero di riproduzione effettivo di un epidemia (Rt) è un parametro importantissimo, ma non è direttamente osservabile, può essere solo stimato utilizzando modelli, anche molto diversi, che necessariamente richiedono ipotesi specifiche sulla qualità dei dati. In questo momento il processo di raccolta dei dati da parte delle varie regioni è fuori controllo in termini di omogeneità. L’arbitrarietà con cui sono utilizzati i due tipi di test diagnostico, tampone molecolare e tampone antigenico, induce nei dati un aumento di incertezza che li rende non più affidabili nella stima di Rt. Purtroppo temiamo che nel comitato preposto alla sorveglianza sanitaria non ci sia l’adeguata consapevolezza di quello che sta avvenendo nel processo di raccolta dati”. Lo dichiara il professor Fabio Divino statistico del StatGroup-19, Professore di Statistica e Probabilità Laboratorio di Biostatistica ed Epidemiologia Computazionale dell’Università del Molise. Ciò è emerso durante il convegno ‘Lotta al Covid 19, Dati di alta qualità per le Analisi e competenze adeguate’, che si è tenuto oggi on line con il patrocinio della Sapienza di Roma e Dati bene Comune, al quale hanno partecipato esponenti della comunità scientifica, della società civile, del mondo dei mass media e di agenzie istituzionali per ribadire l’importanza dei dati, della loro qualità e delle competenze statistiche per analizzarli. . Secondo gli statistici intervenuti “Sul fronte Covid-19, in questi giorni si discute molto della qualità delle informazioni e delle necessarie competenze per analizzare i dati. Nelle ultime settimane, come gruppo, abbiamo preso una posizione molto chiara criticando anche alcune scelte del decisore. Ad esempio, il criterio di considerare la stima del parametro Rt come strumento principale per la classificazione del rischio epidemiologico delle regioni nelle tre fasce gialla, arancione e rossa. Il numero di riproduzione effettivo di un epidemia (Rt) è un parametro importantissimo ma non è direttamente osservabile, può essere solo stimato utilizzando modelli, anche molto diversi, che necessariamente richiedono ipotesi specifiche sulla qualità dei dati. In questo momento il processo di raccolta dei dati da parte delle varie regioni è fuori controllo in termini di omogeneità. L’arbitrarietà con cui sono utilizzati i due tipi di test diagnostico, tampone molecolare e tampone antigenico, induce nei dati un aumento di incertezza che li rende non più affidabili nella stima di Rt. Purtroppo temiamo che nel comitato preposto alla sorveglianza sanitaria non ci sia l’adeguata consapevolezza di quello che sta avvenendo nel processo di raccolta dati”. “C’è da migliorare l’interazione tra le fasi di raccolta, gestione e analisi dei dati – prosegue il profe4ssor Divino – Ad esempio, un problema davvero rilevante è il ritardo che si osserva fra la registrazione di una caso di positività e la precedente insorgenza di sintomi, oggi è troppo grande e rende alcuni indicatori in ritardo rispetto all’evoluzione dell’epidemia, come Rt di cui abbiamo parlato prima”.