OSPEDALE SENZA RIANIMAZIONE, L’EX PRIMARIO D’ANDREA ATTACCA LA ASL
Gianvincenzo D’Andrea – La decisione della Direzione Generale Asl di classificare la Rianimazione dell’Ospedale di Sulmona come Unità Operativa covid determina, conseguentemente, una riclassificazione di tutta l’attività del nosocomio peligno per un periodo non precisato. Cio comporterà inevitabilmente una drastica riduzione dell’attività ordinaria dei reparti , in particolare di quelli chirurgici (ma non solo) perché non potranno più essere sottoposti ad intervento i pazienti che per le loro condizioni o per la complessità della procedura , in base alle linee guida attuali , devono poter disporre di un posto letto in terapia prima di essere operati. Questo significa ,tanto per fare un esempio , che l’attività chirurgica protesica e quella traumatologica maggiore dell’Ortopedia come pure quella oncologica della Chirurgia Generale ed anche quella Ostetrica ad alto rischio dovranno essere svolte altrove. A questo punto sarebbe molto più conveniente utilizzare temporaneamente, ma per intero, l’ospedale di Sulmona come Ospedale covid dotandolo.di tutti i settori specialistici collegati e definendo con precisione in quali ospedali e con quali modalità organizzative viene spostata l’attività non più eseguibile, perché ai problemi determinati dalla pandemia in corso non possono essere aggiunti quelli conseguenti al caos scaturito da decisioni slegate da precisi indirizzi organizzativi e/o gestionali. Organizzare il corretto svolgimento dei servizi sanitari nel corso di un’emergenza è sicuramente cosa impegnativa e difficile ma un manager della sanità che voglia chiamarsi tale sa cosa fare e come fare e deve sempre ricordare che l’interesse di tutti i malati ( non soltanto di quelli COVID) deve essere tenuto ben presente. E l’interesse di ogni malato è rappresentato dalla certezza dei tempi di cura ( che non possono essere indefinitamente allungati) , dalla certezza dei luoghi di cura ( la conoscenza della struttura dove viene curato ) e dalla certezza della qualità delle cure ( la struttura che fornisce il trattamento più adeguato per il problema presentato). Per concludere, se per le prevedibili conseguenze della classificazione COVID dell’Ospedale di Sulmona non sono stati definiti precisi protocolli organizzativi aziendali ed interaziendali (nella ASL e fra le ASL) contestualmente comunicati agli operatori sanitari ed ai cittadini forse non sono stati rispettati gli interessi degli uni e degli altri.