IL DIARIO DI SOLIMO: 28 GENNAIO 1957, LO SCIPPO DEL DISTRETTO MILITARE

Fabio Maiorano – In virtù della legge 28 giugno 1897, n. 225 – sindaco Gennaro Sardi – Sulmona ottenne
il Distretto Militare, che aveva giurisdizione sui circondari di Avezzano e di Sulmona. Fu connotato dal numero ordinale 88, affidato al comando del ten. col. Pietro Castelli e divenne operativo dal 1° gennaio 1898. Già prima del 1823, in ogni caso, si ha notizia della presenza – in città – del 2° Consiglio di Reclutamento che aveva competenza sulle tre province degli Abruzzi e che in tempi successivi fu trasferito all’Aquila, neanche a dirlo. Alla vigilia della prima guerra mondiale, in base alla legge 17 luglio 1910, il Distretto militare n. 88 fu ridimensionato nelle funzioni e divenne un centro di esclusivo reclutamento e chiamata alle armi. Ebbe sede nella caserma “Giuseppe Garibaldi” (denominata con atto ministeriale) che era stata ricavata nell’ex convento dei padri Carmelitani, abbattuto nel 1953; su quell’area, sorse anni dopo il palazzo delle Poste. Nel 1944 il Distretto Militare fu dislocato nella caserma “Umberto Pace” (ex convento dei padri domenicani), fino alla sua soppressione e definitivo trasferimento dei documenti all’Aquila col blitz messo in atto nella notte tra il 27 e il 28 gennaio 1957, uno “scippo” che il 2, 3 e 4 febbraio scatenò la rivolta dei sulmonesi ricordata nelle cronache cittadine come Jamm’mò.