IL DIARIO DI SOLIMO: 2 GENNAIO 1328, LO SPETTRO DELLA FAME
di Fabio Maiorano Flagello di sempre, le carestie mietevano vittime in ogni latitudine e spesso il naturale e insopprimibile diritto alla sopravvivenza ā individuale e collettiva ā scatenava tensioni e violenze non solo allāinterno di una stessa comunitĆ , quanto anche tra cittĆ e popolazioni confinanti, addirittura tra le stesse nazioni; e quando le riserve alimentari si assottigliavano e allāorizzonte cominciava a profilarsi lo spettro della fame, le autoritĆ erano costrette a mettere in atto restrizioni e misure drastiche, nellāinteresse di tutti. Fu cosƬ anche alla fine del 1327 allorchĆ©, a causa di una terribile carestia, re Roberto dāAngiĆ² impartƬ per iscritto al capitano di Sulmona, Andrea di Platamono da Amalfi, lāordine perentorio di vigilare con la massima attenzione per impedire che da sulmona, quindi dal regno di Napoli, āuscisseroā vettovaglie di ogni tipo dirette verso altri territori; dallo stesso documento, datato 2
gennaio 1328, si apprende inoltre che il capitano fu informato degli armigeri schierati alle frontiere della Provincia dāAbruzzo fino a che la situazione non fosse tornata alla normalitĆ , in ogni caso non prima del mese di agosto. Salvo complicazioni; questa, perĆ², ĆØ una mia considerazione.