DOLCI PROPIZI…….

Latifa Benharara
-Buongiorno!
-Buongiorno a lei.
-Benvenuto!
-La ringrazio.
-Lei non sa, ma l’aspettavamo tutti, non vedevamo l’ora che arrivasse.
-Molto gentili.
-No, ma lei non può capire,finalmente è qui!
-Così m’imbarazza, sono nuovo, appena arrivato, non mi lusinghi!
-Ma no, quali lusinghe, lasci che le dica:
chi l’ha preceduta era un disastro,  un finimondo,
mi creda.
– Davvero? L’ ho incontrato di sfuggita,
questione di pochi istanti, proprio qui fuori ,
 aveva il cartellino dorato sulla sua giacca con il  codice numerico inciso.
Capii subito che era lui, il tempo di uno sguardo, aveva gli occhi lucidi e un cenno di sorriso.
-Ah. Non aggiunga altro, sorrideva pure?
Scusi se mi permetto, ma sa come venne definito da molti? Una “merda”.
Personalmente non ho nulla contro di lui ma le assicuro che non è stato come lo immaginavamo.
-La prego di non fare lo stesso anche con me.
– Non capisco , scusi.
-Non s’immagini nulla di me. La prego.
Lei non mi conosce e già mi aspettava fiducioso, speranzoso, non so cosa si è immaginato di me, ma sono certo che ha già tante aspettative. Non le dico che sia sbagliato, le chiedo solo di non farlo, almeno non con me.
Sa, accade sempre così e puntualmente si rimane delusi, tristi, arrabbiati e frustrati.  Mi scusi, forse lei vuole andare a riposare e io la sto trattenendo.
– Si figuri, continui.
-Quello che vorrei dirle è che siamo condizionati, condizioniamo e ci facciamo  condizionare, anche da noi stessi.  Se pensiamo negativamente ed esaltiamo solo ciò di spiacevole che abbiamo vissuto, sviluppiamo un’ attitudine tristemente rivolta verso il basso. Un’ intenzione meschina che porterà a vivere un presente angosciante e un futuro disastroso.
Non si faccia ingannare, si può sempre cambiare, un solo pensiero, un momento e tutto può prendere un’altra forma.Un’altra storia da raccontare.
-Lei è qui solo da pochi minuti e già mi piace.
Sono entusiasta di averla con noi.
-Non si entusiasmi troppo! Sa bene che sono qui solo per un tempo, pochissimo, ogni minuto che passa è un minuto in meno della mia presenza.
Le dirò, sono più che a disposizione, farò tutto quello che è nelle mie capacità affinchè il tempo che passerò qui sia indimenticabile, ma non posso far nulla se lei e tutti coloro che mi aspettavano non accetterete una cosa fondamentale.
-Cosa? Tutto ciò che vuole, ma la prego ci aiuti.
-Lasciatevi andare.
-Cosa scusi?
-Ma si, siete come pesci che cercate invano di resistere alla corrente provando ad aggrapparvi agli scogli.
Siete come degli uccelli che davanti al vasto cielo, lo osservano dal loro nido.
Siete come dei fiori dai colori raggianti  che vogliono sbocciare senza radici.
Follia. Si lasci andare, lei per primo e lo dica anche agli altri.
Sia come il pesce che pur temendo la corrente che lo allontani si abbandona ad essa.
Sia come l’uccello che pur temendo di cadere,  fiduciosamente si dirige verso  l’alto cielo.
Sia come il fiore  che pur temendo di appassire una volta sbocciato sprigionerà tutta la sua intensa fragranza.
-Lei mi fa commuovere.
Sa avevo un pesciolino rosso in una vaschetta ,
ha vissuto li un po’ di tempo e poi è morto.
Avevo un uccellino da piccolo, lo avevamo in una gabbietta bianca in salotto, è stato con noi un po ‘di tempo e poi è morto. Tempo fa ero a passeggiare, su un campo  vi era un fiore che più di tutti mi colpì era lilla con delle venature gialle e viola, lo raccolsi lo portai a casa, lo misi in un vaso e dopo qualche giorno morì.
Non avevo mai realizzato che il pesciolino non conobbe la vastità dell’oceano,
così come all’uccellino che non vide l’immensità del cielo tantomeno al povero fiorellino strappato dalla terra.
– Non ci aveva mai pensato perchè non ha provato a cambiare prospettiva, non le interessava. Era il pesciolino, l’uccellïno e il fiorellino , non lei.
Ma lei non è poi così lontano da loro.
Su via, si asciughi le lacrime ora c’è tanto lavoro che ci attende e si sa quando si ride il tempo passa in un batter d’occhio e io sono per il ridere.
-Non voglio far la fine del mio pesciolino, ne dell’ uccellïno e del fiorellino. M’insegna per favore a non aver timore ed a non avere condizionamenti?
-Rida. Lei è qui. Va tutto bene non c’è nulla che possa accadere che lei non sia all’altezza di superare.
Apprezza ogni attimo , agisca nel e per il bene e non pensi al risultato,
non saprà mai come andrà a finire veramente e non sarà mai esattamente come l’ha immaginato tanto vale godersi lo spettacolo.
C’è un mare senza fine, un orizzonte immenso e nell’aria un profumo meraviglioso.
Si lasci andare. Aspetti….Questo è per voi.
– Cosa? Questo pacco? grazie ma non doveva , cos’è?
-Una scatola di dolci propizi.
-Lei è davvero generoso, come ringraziarla?
-Sorrida è di buon auspicio!
-Non so come sdebitarmi.
-Nulla, ci mancherebbe. Anzi una cosa si,
fa che non sia qui invano.

Un nuovo inizio, un nuovo giorno, di un nuovo anno.
Auguri a tutti noi!