SANITA’, SCOCCIA ELENCA LE PROMESSE MANCATE SULL’OSPEDALE DI SULMONA

Sulla sanità nel Centro Abruzzo il consigliere regionale Marianna Scoccia non molla. Dopo la polemica sui fondi che verrebbero scippati a danno del completamento del nuovo ospedale sulmonese dell’Annunziata, Scoccia ricorda le promesse fatte sull’ospedale di primo livello. Promesse inconcludenti. Lo ha dichiarato in un video pubblicato sul suo profilo facebook. Scoccia ricorda infatti che il nuovo ospedale è stato inaugurato nel 2018 “alla presenza di chi, diventato ora consigliere regionale, andava con i cartelli in mano a protestare per chiedere il primo livello”. E al riguardo ricorda ancora che la maggioranza in consiglio regionale ha svolto la sua campagna elettorale sul primo livello “mentendo ai cittadini di Sulmona”. All’assessore alla sanità Nicoletta Verì, il consigliere regionale Scoccia chiede di cessare di lanciare accuse al governo regionale precedente “perché sono due anni che governano questa Regione e, se non danno un esempio migliore rispetto a chi li ha preceduti, non hanno fatto una bella figura”. Altro motivo di denuncia del consigliere regionale rispetto al governo Marsilio è la mancata predisposizione della rete ospedaliera e del piano sanitario. Quindi sull’ospedale sulmonese, presidio di un ampio territorio, Scoccia chiede allo stesso assessore leghista che fine abbiano fatto la risonanza magnetica acquistata dal precedente governo regionale, l’hospice per il trattamento domiciliare dei malati oncologici, il reparto di otorino dove già dal 1 agosto non vengono più eseguiti interventi chirurgici ma solo ambulatoriali, l’oculistica che ha diverse difficoltà oggettive “tant’è che qualche mese fa – sottolinea Scoccia – ho dovuto aiutare, tramite la Asl, a recuperare il materiale per far effettuare gli interventi di cataratta”. Altri nodi irrisolti sono la Stroke Unit, i posti letto dedicati alla degenza e alla riabilitazione delle persone colpite da ictus, che non è stata ancora attivata “ma è fondamentale ed importante soprattutto per il discorso del primo livello”, la medicina nucleare che è stata lentamente rimossa così come la radiologia interventistica e la chirurgia bariatrica. Come pure non si sa quale fine sia stata destinata all’elisoccorso. Sui fondi che sarebbero stati tolti all’ospedale peligno, Scoccia non è convinta dalla difesa pronunciata dal capogruppo regionale della Lega, D’Incecco, nè dalle rassicurazioni dell’assessore regionale Liris. “Nonostante le varie uscite sui giornali – osserva Scoccia– oltre alle dichiarazioni e giustificazioni da parte dell’assessore o di chi per lei, la situazione ad oggi non è ancora chiara perché puntualmente come poniamo la domanda all’assessore Verì nelle sedi istituzionali, cioè nella commissione bilancio, non otteniamo risposte. Nessuno di noi sta facendo un’azione provocatoria, falsa e denigratoria nei confronti di un territorio ma stiamo semplicemente raccontando la verità documentata dalle carte perché le parole se le porta il vento. Tutto quello che c’è negli atti rimane chiaro ed evidente. Al di là di quello che raccontano e dei titoloni sui giornali dove dicono “salvi i fondi”, la realtà dell’area peligna e del nostro ospedale è diversa”. Intanto per il resto esponenti politici del territorio e forze politiche sulle spinose questioni della sanità sul territorio continuano a scegliere il silenzio. Un silenzio che fa più rumore di tante parole che spesso, in polemica sterile gli uni contro gli altri, si spendono e spandono. Al momento giusto invece si preferisce tacere.

One thought on “SANITA’, SCOCCIA ELENCA LE PROMESSE MANCATE SULL’OSPEDALE DI SULMONA

  • Ora, dai presunti finanziamenti natalizi estorti e non ancora dipanati per il presidio ospedaliero sulmonese , si è passati all’amarcord del perduto primo livello dello stesso, merito della scellerata quanto programmata, voluta e avallata decisione regionale di quasi un lustro fa (2016). Ma più che chiedere alla Verì, perché non chiede all’interno delle sue mura domestiche a chi queste annunciate “migliorie” le ha barattate in Regione e fatte votare in Consiglio Comunale? La risposta sarebbe immediata e certa! Si spera!
    Sempre se in casa ci si parla ancora! E sembrerebbe che così non sia… visti i continui ripetuti errori!! A”m”men!

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