CONSORZIO DI BONIFICA, IL COMMISSARIO PUNTA IL DITO SULLE PRECEDENTI GESTIONI MA LO STATO IMPUGNA LA LEGGE REGIONALE SUL RIPIANAMENTO
Una cartolina di Natale non proprio augurante quella mandata dall’attuale commissario regionale del Consorzio di Bonifica Aterno Sagittario Adelina Pietroleonardo a chi, negli ultimi anni, ha amministrato l’ente che si occupa dei canali irrigui della Valle Peligna e della Valle dell’Aterno. Ma anche per lei sotto l’albero arriva la brutta notizia dello Stato che ha impugnato la legge regionale con cui il centrodestra ha stanziato un contributo di 870 mila euro per ripianare i conti del Consorzio, perché priva di copertura finanziaria. In un manifesto fatto affiggere sui muri dei paesi gestiti dal Consorzio, il commissario punta il dito sugli ex amministratori ritenendoli responsabili dell’attuale grave crisi economica in cui versa l’ente. Annunciando il nuovo statuto che introdurrà alcune novità nella denominazione e composizione degli organi consortili e cioè: Il consiglio dei delegati verrà sostituito con il consiglio di amministrazione il cui numero passa da 12 a 11; la deputazione amministrativa viene sostituita dal comitato amministrativo il cui numero passa da 5 a 3; il collegio dei revisori dei conti composto da 3 membri effettivi e 2 supplenti viene sostituito dal revisore unico. Il nuovo statuto inoltre prevede limiti massimi per i compensi degli amministratori per il revisore unico e per i gettoni di presenza nel rispetto delle disposizioni nazionali in materia di contenimento della spesa e di coordinamento della finanza pubblica. “Si ritiene inoltre informare tutti i consorziati della grave situazione finanziaria in cui versa il consorzio”, scrive nel manifesto il nuovo commissario regionale Adelina Pietroleonardo. “e sugli innumerevoli e gravi inadempimenti rilevati nella gestione del Consorzio rispetto ai quali si stanno predisponendo le necessarie azioni di riequilibrio finanziario e rientro nella legittimità. La totale assenza di liquidità evidenziata nella sua drammaticità dalla sospensione dei del pagamento del contributo di bonifica – continua Pietroleonardo – è tuttavia frutto di una scriteriata gestione finanziaria degli anni ed è riconducibile a: un uso inadeguato dell’anticipazione di tesoreria in contrasto con le raccomandazioni della Corte dei Conti; una inefficace e non governata riscossione coattiva dei ruoli; un elevato costo del personale dirigenziale e di quello apicale, sproporzionato rispetto alle dimensioni del Consorzio, alle risorse disponibili e non concesso ad alcun obiettivo di miglioramento”. “Lo stress finanziario generato al consorzio – sottolinea il commissario – ha comportato un accumulo di debiti per 3.500.000 euro a fronte di un volume di crediti di dubbia esigibilità di circa 2400.000 euro il cui ripianamento richiederà un reperimento di risorse straordinarie”. E mentre il commissario lancia il grido d’allarme, un altro duro colpo arriva per il Consorzio di Bonifica: il governo ha impugnato la legge regionale con cui è stato stanziato un contributo di 870 mila euro per ripianare il buco nel bilancio. Contributo che non avrebbe copertura finanziaria. Per il capogruppo regionale del partito democratico Silvio Paolucci si tratta dell’ennesima brutta figura fatta dal centrodestra: “Dopo tutte le impugnative che la Regione a trazione centrodestra ha collezionato due sono le cose: o non c’è peggior sordo che non vuol sentire, o la foga della propaganda e le costanti spaccature, impediscono loro di governare senza violare la legge”. E molto probabilmente saranno i consorziati a dover pagare questo scivolone del centrodestra.