SUMMIT DEL CENTRODESTRA, SGARBI FA IL NOME DELLA PELINO COME SINDACO DELLA CITTA’

Più che un vertice politico, ieri per il centrodestra è stata serata di conviviale, in casa del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Elisabetta Bianchi. Tra una pietanza e l’altra, l’ospite più illustre, Vittorio Sgarbi, ha parlato del suo programma, delle sue ultime vicende in città ma al momento che è stata servita la frutta, a sorpresa ha pronunciato il nome di una commensale, altrettanto illustre, l’ex senatrice Paola Pelino, come sindaco della città. Sebbene poco dopo, arrivato l’amaro, qualcuno e qualcuna non avrebbero gradito del tutto la sortita del parlamentare. Ma soprattutto chi è rimasto escluso dalla conviviale, non invitato dalla padrona di casa, non ha digerito di restare fuori dal summit. Così mentre Sgarbi e i commensali godevano anche del panorama di piazza Garibaldi, sulla quale affacciano le finestre di casa del consigliere Bianchi, altri, sfidando perfino il coprifuoco lungo corso Ovidio, sfogavano la loro protesta, brontolando dietro la mascherina. In una serata, propiziata dall’incidente delle mascherine non indossate, al tavolo del centrodestra, che già aveva iniziato i suoi incontri in autunno, si è sostituita una mensa prenatalizia o se si preferisce d’avvento…elettorale. Con Bianchi, Sgarbi e Pelino, al summit conviviale hanno preso parte Lorenzo Fusco, per Forza Italia, Fabio Federico e Roberta Salvati, per la Lega, Sandro Ciacchi, per Fratelli d’Italia e due ex pentastellati, almeno per ora considerati “intrusi” nel centrodestra. Tra gli esclusi spicca Alberto Di Giandomenico, portavoce provinciale del partito di Salvini. Per ora ha ingoiato e mal digerito l’improvvisato e improvvido tavolo, dandosi la consegna del silenzio. Bendato da mascherina e non solo contro il covid. Ma annuncia che presto parlerà, forse anche loro su un tavolo…in conferenza stampa.

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