REGIONE IN EMERGENZA COVID, PER IL M5S “LA PAROLA D’ORDINE E’ CAOS”
“Parola d’ordine caos. Caos nella gestione sanitaria, caos nei contributi a fondo perduto, caos nella gestione delle ordinanze e nei rapporti con il Governo, tanto da spingere i ministri Boccia e Speranza a inviare una lettera di diffida chiedendo di revocare l’ordinanza regionale, ricordando le gravi responsabilità che potrebbero derivare dalle misure introdotte riguardo alla salute dei cittadini. L’Abruzzo è in balia della smania di consenso di un centrodestra che ormai annaspa sotto gli occhi di tutti. E mentre a parole il presidente Marsilio chiede rispetto delle norme e collaborazione dal Governo, nei fatti alimenta una guerra istituzionale al sapor di propaganda in cui perdono tutti i cittadini”. La dura reprimenda viene dal vice presidente del Consiglio di regione Abruzzo Domenico Pettinari che incalza: “I cittadini abruzzesi non sanno se vivono in una Regione a Zona Rossa o Arancione per scelte discutibili di chi agisce reinterpretando a suo piacimento numeri e norme. E mentre Marsilio gioca con le ordinanze abbiamo una sanità al collasso in cui si incanalano insuccessi e pressapochismo. Lo dimostra, per esempio, la carenza dei vaccini, il cui approvvigionamento è una competenza esclusivamente regionale. I numeri della domanda e dell’offerta non corrispondono, mi arrivano centinaia di chiamate sia da utenti che da medici di base che non sanno più cosa rispondere ai loro pazienti. Non sanno se i vaccini arriveranno o no, e in che tempi”. “Una Regione responsabile avrebbe dovuto tutelarsi sul rifornimento e pensare per tempo che la domanda sarebbe stata maggiore in momento di crisi, anche valutando il rischio di intoppi da parte delle case farmaceutiche. Ma se gli ordini arrivano tardi e sono minori rispetto alle esigenze è chiaro che anche un minimo ritardo si trasforma in una catastrofe” accusa ancora Pettinari. “E se i medici di base sono in grande difficoltà non va meglio sul fronte del personale ospedaliero che è carente e precario. Gli ospedali con poco personale sono ancora più congestionati a causa del totale abbandono dei presidi, cosiddetti minori, delle aree interne. Nella Asl di Pescara ci sono i nosocomi di Penne e Popoli che non riescono a svolgere la funzione di snellimento del lavoro” sottolinea il vice presidente del Consiglio regionale. “È da sottolineare – conclude Pettinari – che nessuno è esente da colpe: il Covid è arrivato su un sistema sanitario già al collasso. Per anni ho denunciato una gestione miope della sanità e oggi che addirittura abbiamo 200mila prestazioni ambulatoriali sospese tutti dovrebbero porsi delle domande prima di farsi garanti delle risposte”.