SINDACO CASINI A SGARBI: DISPREZZA LA CITTA’ MA LUI SEMPRE BEN PAGATO

“Sulmona è una delle città più attrattive dell’Abruzzo e non solo. Parlare di desolazione e desertificazione in un momento in cui i cittadini e le attività commerciali e ricreative, con pesanti sacrifici, stanno solo rispettando le regole imposte dall’emergenza sanitaria restando a casa, è indice di una sprezzante volontà di denigrare una città e le sue istituzioni che lo hanno sempre ben accolto e onorato e verso la quale oggi non ripaga il riguardo ricevuto”. Così il sindaco di Sulmona replica alle accuse dell’onorevole Vittorio Sgarbi a seguito della vicenda che lo ha visto protagonista di una serata sopra le righe passeggiando liberamente e spavaldamente senza mascherina in compagnia di una decina di persone, anche loro senza dispositivi di sicurezza per le vie del centro storico del capoluogo peligno. “Da oggi, a malincuore, il Premio Sulmona farà a meno della presenza del critico d’Arte Vittorio Sgarbi. Una istituzione, il Premio Sulmona, che in quasi 50 anni di storia dalla fondazione ha accolto e continuerà ad accogliere prestigiosi ospiti, i quali nel darne lustro hanno a loro volta impreziosito la loro esperienza artistica e culturale senza nulla pretendere. Amareggia prendere atto che nonostante l’onorevole Sgarbi sia stato sempre lautamente ricompensato, invece di promuovere le bellezze della città che lo ospita, ne disprezzi e offenda l’immagine. Per quanto riguarda il Bimillenario Ovidiano dispiace che l’onorevole Sgarbi non abbia saputo apprezzare nel 2017 una celebrazione che, tra gli altri, ha visto ospite della città il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con illustri e autorevoli latinisti di fama internazionale, i quali hanno reso storico l’evento, che sarà ricordato per sempre anche grazie alla pubblicazione degli atti distribuita in tutte le Università. E’ peraltro palesemente inutile, per non dire arrogante la reazione scomposta dell’On. Sgarbi che, dopo aver commesso ripetute violazioni alle disposizione del Dpcm, si arrampichi sugli specchi per giustificare il suo censurabile comportamento.