PREMIO SULMONA, GIANNANTONIO: NUMERI RECORD PER LA 47^EDIZIONE

Alla vigilia della cerimonia di premiazione della 47° edizione del Premio Sulmona ‘per Gaetano Pallozzi’ – Rassegna internazionale di arte contemporanea parla il presidente del Circolo d’Arte e Cultura “Il Quadrivio”, Raffaele Giannantonio. “Considero questa edizione – commenta Giannantonio – come la più importante dopo quella della fondazione perché ha permesso al Premio Sulmona di scoprire un nuovo mondo da esplorare”. Infatti gli organizzatori della manifestazione, visti i gravi problemi causati dal Covid-19, hanno dovuto rinunciare alla presenza del pubblico e si sono visti costretti a svolgere l’inaugurazione, la mostra e la premiazione ‘in remoto’. “Un’edizione particolare per molti aspetti – prosegue Giannantonio – innanzitutto per la scomparsa, nello scorso aprile, del fondatore del premio Gaetano Pallozzi e poi per la situazione che ci siamo trovati a dover fronteggiare a seguito dell’emergenza sanitaria poiché Il Dpcm emanato il 3 novembre, a pochi giorni dall’inaugurazione, ha imposto la chiusura dei musei e delle mostre, una misura non prevista nei precedenti decreti. Proprio per questo motivo ci siamo visti costretti ad inventare qualcosa. Da questa situazione negativa ne abbiamo tratto però ogni carattere positivo. Grazie, infatti, all’utilizzo della modalità ‘in remoto’, dei social come Facebook e di un sistema virtuale per visitare la mostra siamo riusciti a favorirne la diffusione. Il Premio Sulmona è entrato così nelle case di tantissime persone di tutto il mondo”. Edizione positiva dal punto di vista dei numeri, infatti si è riscontrata una massiccia presenza di partecipanti, con 86% di risposte positive agli inviti e 240 artisti, record assoluto per la manifestazione, provenienti da tutto il mondo. Con la grande quantità di opere in concorso si è però posto un problema degli spazi in cui esporre i lavori, ovviato anche grazie al sopporto del vescovo Michele Fusco che ha concesso l’utilizzo delle aree del Museo Diocesano. “Abbiamo organizzato la mostra – continua Giannantonio – come un dialogo tra arte di diverse epoche e di diversa natura, un continuo intrecciarsi di opere d’arte sacra e opere contemporanee”. “Questa modalità virtuale di visitare la mostra – commenta Hassan Yadzani, in rappresentanza degli artisti – potrebbe essere un strada parallela alla presenza fisica. Essere a contatto con il pubblico, dialogare e confrontarsi con i visitatori mi piace, ma purtroppo non è stato possibile farlo. Mi è mancato vedere le opere dal vivo, ma mi è mancata ancor di più la dimensione olfattiva e sentire l’odore del quadro. L’odore dell’olio di lino con cui realizzo le opere, è un qualcosa che non si può ottenere online”. “L’arte – sottolinea anche Giannantonio – ha bisogno del contatto fisico per essere vissuta e compresa a pieno, ma dall’altro lato è fondamentale per la diffusione l’utilizzo del virtuale e dei mezzi tecnologici”. “Chiaramente avremmo voluto svolgere gli eventi in presenza – conclude Giannantonio – ma dell’esperienza di quest’anno deve rimanere molto. Abbiamo avuto la capacità di adattarci e siamo riusciti a trasformare una situazione negativa in un’opportunità. Sulmona deve ripartire dalla cultura, e noi abbiamo voglia di resistere”. Lorenzo Marsicola

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