RISERVA DI CAPOPESCARA IN ABBANDONO: RIPENSIAMO IL TERRITORIO E LUCI SU POPOLI, SUBITO UN PIANO DI SICUREZZA

“Invece di sprecare risorse mentali e fisiche in narrazioni auto celebrative, vorremmo che la direttrice della Riserva parlasse di fatti ed atti risolutivi dei problemi esistenti”. Antonio de Luca (Ripensiamo il Territorio) e Gianni Natale (Luci su Popoli), tornano alla carica chiedendo soluzioni ai problemi in atto nella Riserva naturale di Capopescara. Elencano tre punti prioritari, sottolinenando l’assenza dell’amministrazione comunale nel voler confrontarsi su temi importanti quali l’incolumità e la sicurezza delle persone che visitano la Riserva. “Ci riferiamo al Sentiero Canapine che rappresenta un costante pericolo per l’incombente caduta dei Pioppi di 35 metri di altezza”, scrivono De Luca e Natale, “pioppi che avrebbero già dovuto essere sottoposti a bonifica almeno da 5 anni. E che dire del Casale Canapine abbandonato tra le cui macerie giace un accumulo di rifiuti speciali, ivi compreso l’emblematico relitto di una Apecar. Per non parlare delle Tabelle bacheche in legno installate e lasciate in abbandono”. “Sorprende che si insista invece in un’ottica unilaterale di ansioso sovraffollamento turistico, compreso il canoismo in piena Zona di Rispetto – proseguono i due portavoce di Ripensiamo il Territorio e di Luci su Popoli – di cui aspettiamo documentazione, anziché in termini più propri e fondativi di protezione ambientale e scientifica. Perciò, abbiamo preparato un Dossier trasmesso alla stampa e anche consegnato all’Assessorato ai Parchi regionale, Emanuele Imprudente, per invitare a superare l’abbandono decennale riscontrato e che vorremmo riflettere responsabilmente con l’Amministrazione (che fa muro) con proposte e con l’obiettivo di rilanciare Popoli, il suo Progetto per il futuro e quello della Riserva su basi naturalistiche fondative regionali, con progetti di ampliamento, produttivi e di sviluppo compatibili, che stiamo elaborando. “Viene, quindi, da chiedersi quali siano i criteri scientifici ispiratori per la gestione, visto che non ci risulta da anni un Convegno pubblico che rifletta sulle peculiarità della Riserva e del suo futuro”, concludono De Luca è Natale, “e che non si aggiorna il Piano di Gestione vigente da nen 30 anni, mentre il PAN sostitutivo (Piano di Assetto Naturalistico), da due anni resta immobile sulla carta. Non ci resta infine che ribadire, le preoccupazioni e aggiungere la nuova ed ineludibile esigenza emersa, ovvero uno studio generale di SICUREZZA ESTESA a tutto il comparto, a garanzia dell’incolumità dei visitatori”.