
IL CENTENARIO DEL PRESIDE ILIO DI IORIO, CELEBRAZIONI RINVIATE A CAUSA DELL’EMERGENZA
Avrebbe compiuto cento anni oggi il preside Ilio Di Iorio, scomparso nell’ottobre di tre anni fa. Un anniversario, quello della nascita, che probabilmente a causa dell’emergenza che viviamo sembra passato in secondo piano. Ma assicurano già da palazzo San Francesco e da parte di associazioni e istituzioni scolastiche che la figura del preside del Liceo Classico ed insigne latinista e grecista non sarà assolutamente dimenticata e si spera in tempi brevi in una degna commemorazione. Di Iorio è stato l’insegnante e preside di intere generazioni di liceali, un uomo di cultura e di elevati valori. La sua passione per il latino ed il greco, che lo ha portato allo studio e alla traduzione dei più importanti classici, è stata tutta la sua vita. Chi ha frequentato il Liceo classico Ovidio durante gli anni della presidenza ricorderà che in visita nelle classi non perdeva occasione per chiedere “al volo” la coniugazione di un verbo in latino o in greco. Come pure prima di firmare una giustificazione di assenza era inevitabile una domanda allo studente sulla grammatica delle due lingue classiche. Ma aneddoti a parte Di Iorio è stato un uomo di scuola di altissimo valore e per un breve periodo anche impegnato nella politica cittadina, come assessore comunale e capogruppo consiliare della Democrazia Cristiana a palazzo S.Francesco. Ma alla politica, che negli ultimi anni guardava sempre più con occhio critico, Di Iorio aveva sempre preferito la cultura umanistica, coltivata fin da giovanissimo, compiendo con risultati brillanti i suoi studi e diventando presto eccellente latinista ma anche grecista. La sua attenzione di intellettuale si era anche soffermata sulla figura di Celestino V, dando alle stampe preziosi volumi. Come pure negli ultimi anni di vita era tornato a parlare della sua drammatica esperienza di prigioniero dei tedeschi in campo di concentramento in Germania, durante il secondo conflitto mondiale.