OVIDIANA SULMONA, DE DEO: CON QUESTO PROTOCOLLO NON SI DOVEVA PARTIRE

di Domenico Verlingieri

Per il momento niente allenamenti individuali per l’Ovidiana Sulmona. A farlo sapere è il presidente Oreste De Deo che spiega le ragioni di voler restare fermi dopo la sospensione della Promozione e degli altri campionati. “Viviamo – afferma – una situazione d’incertezza assoluta e non ce la sentiamo di ripartire con gli allenamenti. Valuteremo nelle prossime settimane il da farsi perché la situazione è in continua evoluzione e preferiamo per il momento aspettare per ripartire quando ci saranno le condizioni giuste”.

Lo stop dei campionati era inevitabile oppure la situazione poteva essere affrontata in maniera diversa?

“In tempi non sospetti avevo espresso tutte le mie perplessità rispetto al protocollo in vigore per quanto riguarda i dilettanti. Al di là dell’accelerarsi della situazione a livello di contagi che ha avuto un netto peggioramento, era inevitabile giungere purtroppo a una situazione del genere perché mancavano le basi per proseguire la stagione”.

La speranza è ovviamente quella di ripartire per non vanificare l’importante investimento fatto anche quest’anno dall’Ovidiana Sulmona.

“L’importante è che ci siano le condizioni per ripartire. Noi siamo malati di questi colori e purtroppo non ci siamo resi conto che, ripeto, rispetto al protocollo non c’erano le condizioni. Siamo addirittura arrivati al punto di non giocare una partita dopo una comunicazione avvenuta alle 10 di mattina del giorno stesso per una presunta positività, che poi non si è rivelata tale, di un giocatore della squadra avversaria. Andando avanti così si sarebbero create altre situazioni spiacevoli per un protocollo che fa acqua da tutte le parti e che avrebbe generato incomprensioni a non finire. Credo che sia stato sbagliato non imporsi prima per far capire che non si poteva partire. Sarebbe stato anche impensabile seguire un protocollo simile a quello dei professionisti perché nei dilettanti ci vogliono ben altre risorse e, non essendo reperibili, era  meglio aspettare invece di ripartire e falsare il campionato. Situazioni spiacevoli non sono capitate solo a noi ma a tante altre squadre. Era chiaro che succedesse tutto ciò. Spesso e volentieri ci facciamo annebbiare il cervello da quella che è la nostra passione e la nostra voglia. Era purtroppo inevitabile arrivare alla sospensione dei campionati”.