EMERGENZA COVID:”RIAPRIRE OSPEDALI CHIUSI DA LORENZIN” ,CONSIGLIERE DI POPOLI SCRIVE AL MINISTRO SPERANZA

“A fronte della seconda grave ondata dell’emergenza Covid-19 il Governo Conte ha un dovere improcrastinabile: riaprire tutti i piccoli ospedali chiusi dallo scellerato Decreto Lorenzin e ripristinare i posti letto cancellati”. A questo scopo il consigliere comunale di Popoli, Mario Lattanzio, ha inviato una lettera al ministro della Salute Speranza e al presidente Conte. “Oggi più che mai i piccoli centri periferici di provincia, in Abruzzo come in tutto il resto del Paese, hanno bisogno di tutti i presidi sanitari pienamente operativi per tenere testa alla pandemia, piccole strutture capaci di affiancare e di essere di supporto rispetto ai Poli ospedalieri centrali, per garantire a tutti i malati condizioni di ricovero dignitose e pari diritti di accesso alle cure sanitarie – spiega Lattanzio – Semmai ce ne fosse davvero stato bisogno, è evidente che la pandemia che ci ha travolto dallo scorso marzo ha reso ancor più evidente quanto fosse macroscopicamente sbagliato quel decreto ministeriale 70 che, senza ridurre di un centesimo i costi della sanità, ha piuttosto smantellato presidi vitali per il diritto alla salute dei cittadini che non possono essere trattati di serie A o B a seconda se hanno avuto la sorte di nascere o vivere in un piccolo centro urbano o in una grande metropoli”. “A questo punto credo che dall’Abruzzo debba partire una campagna serrata per indurre il governo Conte a cancellare l’ennesima bruttura che mina oggi il nostro stesso sistema sanitario”, afferma il consigliere comunale, da sempre in prima linea contro le conseguenze del decreto Lorenzin che puntava alla chiusura anche dell’ospedale di Popoli, e che comunque ha determinato il taglio di interi reparti e posti letto, e la mortificazione di professionalità d’eccellenza. “Nei piccoli ospedali si è sempre annidata la buona sanità, quella capace di essere vicina al cittadino, garantendogli accesso immediato ai trattamenti d’urgenza e, al tempo stesso, senza gravare necessariamente sui grandi ospedali che sono, di per sé, polo di attrazione per grossi volumi di utenza, generando spesso un sovraccarico di lavoro difficile da smaltire –prosegue il consigliere Lattanzio -. Lo continuiamo a dire da anni, da quando il decreto Lorenzin ha smantellato il sistema sanitario di un Paese intero e oggi ne vediamo le falle: ospedali grandi e superdotati che sono al collasso per un’emergenza sanitaria sicuramente imprevedibile, ma comunque da gestire. Lo sa benissimo lo stesso Governo Conte che ogni giorno impone nuove restrizioni e limitazioni alle libertà personali di ciascun cittadino con un solo obiettivo: limitare il contagio per non rischiare il default strutturale dei nostri ospedali, per carenza di posti letto, di spazi e di personale. Lo stesso ministro Speranza continua a premere su una sanità pubblica in ginocchio per gli sforzi alla quale è sottoposta dalla seconda ondata della pandemia. Ci sono alcuni esponenti nazionali che chiedono di accedere al Recovery Fund, chi al Mes, ma non c’è nessuno che si impegni per cancellare la mannaia che ancora incombe sulla sanità pubblica, il decreto Lorenzin che ha falcidiato la sanità pubblica con la riduzione dei posti letto, la chiusura dei piccoli ospedali e lo smantellamento di interi reparti, dai Pronto soccorso alle chirurgie. Una mannaia che non ha risparmiato neanche l’Abruzzo dove però almeno la coalizione di centrodestra è riuscita, in qualche modo, ad arginare l’avanzata degli effetti del decreto, riuscendo a mantenere aperti almeno alcuni ospedali, come Penne e Popoli, pur perdendo delle professionalità”. Eppure – ha aggiunto il consigliere Lattanzio – proprio la pandemia ha fatto emergere quanto siano strategici quei due piccoli nosocomi di provincia, andando ad assorbire una fetta importante dell’utenza pescarese che aveva bisogno di trattamenti, cure e interventi extra-Covid. Ed è questo il ruolo fondamentale che possono e devono tornare a svolgere i piccoli presidi ospedalieri delle aree interne: supportare i nosocomi più grandi, fare da filtro assorbendo tutte le altre patologie extra-Covid e somministrare tamponi”. “Il governo dia immediatamente un segnale forte abrogando lo sciagurato Decreto Lorenzin, i cittadini italiani che vivono nelle zone interne devono avere le stesse possibilità di cura e di soccorso di coloro che vivono in città, non possono essere trattati come utenti di serie B e non certo per cattiva volontà dei medici o della politica locale, ma per colpa di una scelta di Governo sbagliata, ormai vecchia, che li ha privati del diritto di accesso fisico alle cure”conclude Lattanzio.

One thought on “EMERGENZA COVID:”RIAPRIRE OSPEDALI CHIUSI DA LORENZIN” ,CONSIGLIERE DI POPOLI SCRIVE AL MINISTRO SPERANZA

  • Bravo Mario! Il decreto Lorenzin rappresenta quanto di più sbagliato per la Sanità pubblica.

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