EMERGENZA COVID, ITALIA VIVA PROTESTA: ASL PRIVILEGIA L’AQUILA E SACRIFICA L’OSPEDALE DI SULMONA

Per quale motivo la Asl, nella prevedibilissima prospettiva dell’emergenza, si sia risolta solo nel primi giorni del mese di settembre ad emanare l’avviso per l’assunzione degli infermieri e non lo abbia, invece, programmato in tempo utile, ossia prima dell’estate, è quanto chiede il gruppo consiliare di Italia Viva, invitando il sindaco Annamaria Casini a rivendicare, nel comitato ristretto dei sindaci Asl, “con forza e determinazione, la pari dignità di tutte le realtà territoriali che compongono il territorio della Asl”, sottolineando che “gli interessi dell’Azienda Sanitaria non coincidono esclusivamente con le prerogative, pur legittime e meritevoli di tutela, della città capoluogo”. “L’assistenza sanitaria costituisce un banco di prova importante per la qualità e la credibilità della classe politica, che non può essere lasciato all’improvvisazione, a vacui proclami e ad effimere esternazioni” aggiunge Italia Viva. Il gruppo renziano ricorda che negli ultimi giorni l’Asl ha provveduto al trasferimento di otto unità infermieristiche dal presidio ospedaliero di Sulmona a quello di Avezzano e di tre unità di pari profilo dall’ospedale sulmonese a quello dell’Aquila. “La perdita di unità infermieristiche in servizio presso il presidio di Sulmona,  deciso dalla Direzione della ASL in un contesto di contingente riassetto del personale infermieristico al fine di fronteggiare l’emergenza Covid nell’ospedale dell’Aquila, che ha determinato anche la mobilità di infermieri dal presidio di Avezzano a quello del capoluogo, determina una condizione di grave carenza di personale infermieristico presso il nostro ospedale, ancora una volta immolato quale vittima sacrificale per tamponare la situazione di disagio in cui si dimenano le strutture sanitarie del territorio provinciale” continua Italia Viva e sempre a causa di questa decisione l’Asl ha accorpato i reparti di Urologia e Ortopedia. Nè si esclude che altri infermieri dall’ospedale dell’Annunziata vengano destinati a quelli dell’Aquila e Avezzano. Inoltre i pazienti positivi al virus SARS-COV-2  vengono temporaneamente dislocati  (con una degenza anche di 3-4 giorni) , in regime di osservazione breve, nell’area dell’ex Pronto Soccorso e nella cosiddetta “area grigia”. “La situazione della sanità peligna è allo stremo se si considera, oltre alla realtà dell’ospedale,  la carenza di personale nei servizi territoriali. “In primis”, il Dipartimento di Prevenzione, deputato alla sorveglianza attiva, al tracciamento dei contatti e alla esecuzione dei test diagnostici alla popolazione, ossia a tutte le attività ed operazioni di prevenzione mirate al concreto  isolamento e contenimento del contagio; tale Dipartimento  è costretto ad operare solo grazie al sacrificio delle poche risorse umane e professionali allo stesso assegnate – conclude il gruppo Iv – A fronte di tale gravissima situazione, si sconta la totale assenza di programmazione dei mesi precedenti e la assoluta incapacità di incidere sulle decisioni della ASL e della Regione da parte della politica locale, nelle sue articolazioni municipali e regionali. Nelle scorse settimane, sono stati promossi incontri (nella sede municipale) e sono stati lanciati appelli alla ASL e alla Regione; sarebbe stato  necessario, invece, che ai vuoti proclami avessero fatto seguito richieste realistiche e proposte concrete”.