“IL FUTURO E’ NOSTRO!”… E’ IL NOSTRO FUTURO

di Alessandro Lavalle

Positivismo: l’indole umana a guardare al meglio noncurante delle circostanze, una fiducia nel progresso, nel futuro, nell’uomo; cosa che ormai ci siamo lasciati alle spalle. Gli anni del positivismo sono oramai storia e siamo entrati in un’epoca di pessimismo quasi leopardiano: abbiamo perso la fiducia nell’umanità. La mia generazione è colma fino all’orlo di cinismo e abbandono, di critica e indifferenza verso il prossimo; riusciamo a vedere nel futuro solo l’oscurità, inevitabile e sempre più vicina, e continuiamo a dirigerci verso quest’ombra illusoria credendo che qualsiasi nostra azione non potrà cambiare la destinazione finale; non ci rendiamo conto che è proprio questa generale negligenza che consolida questo spettro maligno.Per quale motivo siamo così pieni di pessimismo? Il periodo che noi stiamo vivendo è caratterizzato, in linea di massima, dalla “noia”: mai in tutta la storia dell’occidente è esistito un periodo di pace così globale e duraturo; l’umanità ha sempre vissuto come fosse un pendolo: dalla gravi circostanze nascono grandi persone che generano bei periodi, ma dai bei periodi nascono pessime persone che generano gravi circostanze; questo ciclo si è ripetuto fino a, apparentemente, raggiungere una condizione di stallo dopo il secolo breve: con i due grandi conflitti globali che hanno mostrato all’uomo di cosa veramente è capace la guerra abbiamo all’unanimità deciso di porre un freno alla nostra ingordigia ed egoismo; con questo ultimo periodo di gravissime circostanze abbiamo dato vita a quelli che secondo la mia opinione possono essere considerati come “gli anni d’oro”: nuove scoperte scientifiche culminate con la corsa allo spazio degli anni 60, c’era un grande fiducia nell’uomo e si guardava la domani con speranza, ma, per ogni anno che la pace perdurava, sempre più noi venivamo assaliti da questa noia che culminò con la fine degli anni 80; con l’aprirsi del nuovo millennio ci siamo chiusi in noi stessi, chiusi con i nostri demoni. Abbiamo così perso fiducia nel progresso, nel domani, abbiamo perso fiducia in noi: il pessimismo è diventato il nuovo status quo e chiunque dica il contrario viene etichettato come pazzo, proviamo un odio profondo verso il positivismo perché non ne vediamo le motivazioni, non adesso che siamo così a stretto contatto con il lato che più ripudiamo di noi.  La psiche umana è tanto fragile quanto potente: siamo incappati in un circolo vizioso che ha logorato la nostra psiche ingannandoci, presentando come unico futuro il buio, portando come prove il nostro barbaro passato e aggiungendone sempre di più, a volte adattando i fatti odierni a questa idea di pessimismo generale. L’unico modo per uscirne è ritrovare quella fede ormai perduta. L’unico modo per uscirne è guardare sempre avanti: bisogna accettare la sfida, guardare in faccia i nostri demoni. Facendo questo noi abbiamo già vinto: l’oscurità trae forza dalla nostra poca autostima, ma se noi ci convinciamo di poter vincere i nostri istinti, di poter costruire un domani diverso da quello a noi proposto, di poter spiccare il volo, se ci convinciamo di questo noi possiamo sconfiggerla. Nonostante la gravosa e schiacciante avanzata di questa noia, la sua più grande debolezza si trova appunto nel nome stesso: è nella sua tediosità che si cela l’arma che noi possiamo usare per scacciarla, è nella sua persistenza che troviamo il suo tallone d’Achille; siamo stanchi di questa noia. E’ nella natura umana andare oltre i propri limiti: abbiamo sempre e ripetutamente dimostrato che siamo una specie forte, una specie che è stata capace di esplorare questo, una volta vasto, mondo e di abitarlo quasi nella sua totalità, una specie che è stata molte volte capace di piegare la natura, sua genitrice, al suo volere, una specie che ha raggiunto le stelle e che, per come la conosco io, non si fermerà lì. Bisogna avere fiducia nell’uomo, avere fiducia nel prossimo, prima e soprattutto in noi stessi.  Siamo insomma una specie grande con un unico grande nemico: noi stessi; questo rende la nostra sfida la più ardua che abbiamo mai affrontato ma anche quella che più in assoluto è alla nostra portata, giacché per vincere dobbiamo solamente credere di poter vincere. Tante cose ci aspettano nel domani, un domani che solidificherà le nostre virtù e scaccerà le ombre, un domani che possiamo raggiungere con facilità e che possiamo raggiungere insieme. Non si è folli se si crede nel futuro, non si è folli se si crede nell’umanità, poiché solo se siamo coesi possiamo raggiungere le stelle. Siamo capaci di cose meravigliose se sappiamo usare la nostra tenacia e determinazione; sta a noi smentire questo pessimismo, smentire questo futuro oscuro che sembra così vero; coesi siamo una forza invincibile, che ha superato ogni avversità che gli si è presentata davanti e questa non fa eccezione. E ora tocca a noi, tocca a noi giovani riparare agli errori del passato e spingerci oltre l’orizzonte.

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