ATTI PERSECUTORI NEI CONFRONTI DELLA SORELLA, CHIESTO IL PROCESSO PER UN 41ENNE

L’accusa è pesante: continue richieste di denaro e atti persecutori nei confronti della sorella. Per questi fatti per un uomo di 46 anni, E.D.C. la procura del tribunale di Sulmona ha chiesto il rinvio a giudizio. Evidentemente l’avvio di un possibile processo nei suoi confronti non è servito a far smettere l’uomo dai suoi atteggiamenti vessatori nei confronti della sorella.  Ora non potrà più avvicinarsi alla casa della sorella e a tutti i luoghi frequentati dalla stessa. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale sulmonese, il quale ha stabilito anche l’obbligo di presentazione dell’imputato alla polizia giudiziaria. La doppia misura cautelare è scattata a seguito della nuova denuncia presentata dalla sorella. Ieri si è svolto l’interrogatorio di garanzia nel corso del quale il difensore dell’uomo, l’avvocato Stefano Michelangelo, ha prodotto una ricca documentazione per dimostrare lo stato di alterazione psichica di cui soffrirebbe l’uomo che lo renderebbe, secondo il legale, incapace di intendere e di volere. Per questo Michelangelo ha chiesto il ricorso all’incidente probatorio condizionato alla perizia per definire la vicenda, cristallizzare le prove ed evitare la reiterazione dei comportamenti vessatori nei confronti dei parenti. Il giudice si è riservato di decidere se accogliere o meno l’ istanza della difesa. Nel frattempo l’uomo dovrà stare lontano dalla casa della sorella, dai suoi familiari e dai luoghi frequentati da questi ultimi.