INCHIESTA SU CARDIOCHIRURGIA A CHIETI, MARSILIO RINGRAZIA IL MANAGER ASL: SCOPERCHIATO MALAFFARE DI DIECI ANNI

“Come recita il comunicato della Procura della Repubblica di Chieti e della Guardia di Finanza, agli arresti di oggi si arriva grazie al determinante contributo di collaborazione fornito dalla Direzione Generale della Asl, che ha scoperchiato un malaffare indisturbato da circa 10 anni, che riguarda condotte illecite nelle procedure di approvvigionamento di materiali e dispositivi medici utilizzati allā€™interno dellā€™UnitĆ  Operativa Complessa di Cardiochirurgia dellā€™Ospedale SS. Annunziata di Chieti. Eā€™ stato accertato il consumo anomalo e spropositato di protesi cardiache e di altri dispositivi medici che venivano approvvigionati dallā€™ASL 2 Chieti al di fuori di qualsiasi procedura di evidenza pubblica, a prezzi piĆ¹ elevati rispetto ad altre aziende sanitarie e che sovente venivano lasciati inutilizzati, lasciati scadere o sperperati di proposito, per fare lievitare il volume degli acquisti dellā€™ASL e dunque i guadagni delle imprese fornitrici. Una pratica ā€œfavorita dallā€™inerzia della governance dellā€™ASL 2 Chieti che, per circa 10 anni (dal 2009 al 2019), non ha mai espletato alcun bando di gara pubblica per lā€™acquisto di materiali e dispositivi medici per le necessitĆ  dellā€™U.O.C. di Cardiochirurgia”. E’ quanto si legge in una nota dell’Ufficio stampa della Regione. “Solo nel 2019 veniva infatti predisposta ed autorizzata la procedura per lā€™espletamento di una gara pubblica del valore di oltre 3 milioni di euro, nel corso della quale venivano peraltro ulteriormente accertate condotte illecite da parte dello stesso primario, che erano volte ad influenzare la scelta dei contraenti mediante indebite pressioni nei confronti delle persone incaricate di redigere il capitolato tecnico della gara con il precipuo fine di favorire alcune ditteā€. Una storia di corruzione ambientale favorita da stretti rapporti di conoscenza e di amicizia, tra il primario del reparto ed alcuni imprenditori, messa a nudo dagli investigatori ā€œcon il contributo fattivo dellā€™attuale Direttore Generale, che ha posto in evidenza come le protesi cardiache oggetto di indagine non solo sono risultate essere il dispositivo maggiormente utilizzato negli anni compresi tra il 2012 e il 2019, ma anche quelle piĆ¹ onerose per lā€™azienda pubblica per un importo complessivo di oltre un milione e mezzo di euro (anche in unā€™ottica comparativa rispetto ad aziende sanitarie di altre regioni), pur essendo presenti sul mercato analoghe tipologie di valvole a costi inferiori ed inserite allā€™interno del preesistente bando di gara del 2009ā€ continua la nota. “Dopo almeno 10 anni di inerzia, disattenzione, se non addirittura complicitĆ , la Asl interviene a difesa dellā€™interesse pubblico, senza guardare in faccia a nessuno e senza timori reverenziali. Eā€™ bastato fare la cosa piĆ¹ normale del mondo, seguendo il preciso mandato che il presidente della giunta e lā€™assessore alla Salute hanno fornito ai direttori nominati: procedere a gare, stimolare la concorrenza, rispettare le regole del libero mercato e dellā€™interesse pubblico, per recuperare milioni di euro in forniture inappropriate. Adesso ĆØ un poā€™ piĆ¹ chiara la ragione per la quale la Asl di Chieti accumulava decine di milioni di deficit ogni anno” si legge ancora. “Ringrazio e faccio i miei complimenti al DG Thomas Schael: mai come oggi appare piĆ¹ felice la scelta di aver affidato questa Asl a una persona estranea allā€™ambiente, ai suoi condizionamenti e scevra da pregiudizi e rapporti personali”,conclude il presidente della Regione, Marco Marsilio.