APPELLO DEI COMMERCIANTI PER SPESE NATALIZIE: FATE ACQUISTI NEI NEGOZI NON SU INTERNET
Lo shopping natalizio sarà strano quest’anno, a causa del coronavirus, che potrebbe purtroppo riservare nuove difficoltà, se in queste settimane la pandemia non dovesse regredire. Ed è per questo motivo che anche gli esercenti sulmonesi e del comprensorio, in una sorta di “catena di Sant’Antonio” lanciano sui social l’appello ai consumatori di evitare di incrementare i profitti dei grandi siti internet e chiedere in alternativa, ad amici e familiari, “un buono acquisto per un’attività locale che potrebbe essere in difficoltà”. L’appello a sostenere gli esercenti, in questo momento assai difficile e delicato, riguarda artigiani, lavanderie, bar, gelaterie, ristoranti, parrucchieri, estetisti, fornai, fruttivendoli, commercianti di abbigliamento e qualsiasi altro tipo di negozianti che possa interessare, per un acquisto nel periodo delle festività natalizie e di fine anno. Una spesa in negozi “reali” più che in esercizi via internet può essere quella boccata d’ossigeno per i commercianti e per l’economia locale che mai come in questo momento ha bisogno di soccorso e sostegno. “D’altronde se l’economia locale regge è un beneficio non solo per chi fa incassi ma anche per il contesto complessivo cittadino e territoriale” sottolineano alcuni commercianti, che dopo la concorrenza dei centri commerciali ora subiscono anche quella del commercio elettronico, che condannano tanti chiudere bottega e a pagare conseguenze sempre più pesanti.
Il declino del commercio si è avuto con l’avvento dell’euro. Il fare mille lire = 1 euro è stata un ideozia e miopia pazzesca. I prezzi sono saliti ed il mercato si è spostato online. Ora con il corona virus la cosa si è accentuata. Non penso che facendo gli acquisti nel periodo natalizio si invertirà la rotta. Capisco che questo è come un gatto che si morde la coda ma fare acquisti spendendo il 30% in meno senza spese di spedizione e con la possibilità di restituire la merce se non soddisfatti è allettante. Speriamo bene.