IL DIARIO DI SOLIMO: 24 OTTOBRE 1874, VERSI IMPROVVISATI REGALO GRADITO

di Fabio Maiorano
Tornato da qualche giorno a Sulmona, il professor Nunzio Federigo Faraglia fu invitato da amici ad una riunione; invitato a recitare qualche sua poesia, fu preso alla sprovvista, ma senza perdersi d’animo improvvisò un sonetto nel quale dette prova «del suo facile verseggiare e del suo genio non comune»: così il cronista della Gazzetta di Sulmona, del 7 novembre 1874, che pubblicò il sonetto, un gradito regalo per tutti i presenti e per i lettori
del periodico.
ai miei amici di Sulmona
24 ottobre 1874
––––
In sul sentier de l’erta mia montagna
dopo la festa de l’estremo addio
Con la malinconia, che m’accompagna,
Né l’ora, che più il cor punge a desio.
Mentre più mi dilungo, e ‘l guardo mio
si volge a riguardare la campagna
E ‘l curvo filo de l’argenteo rio,
Che le zolle fiorenti allieta e bagna,
Veggendo con la luce vespertina
Il bel nido del Vate degli amori
Cinto del vel di una nube azzurrina,
L’ultimo addio confido alla leggiera
Aura, che geme sui morenti fiori
E piange il giorno che dechina a sera.