RISERVA NATURALE DI CAPOPESCARA IN COMPLETO ABBANDONO, L’ALLARME DI RIPENSIAMO IL TERRITORIO

Una vera e propria discarica all’interno della Riserva Naturale di Capopescara: un casale in completo abbandono, rifiuti sparsi dappertutto e perfino la carcassa di un’Apecar abbandonata al lato del sentiero da chissà quanto tempo. Grida vendetta lo stato di degrado in cui versa la Riserva Naturale. Lo denuncia  il portavoce dell’associazione Ripensiamo il territorio Gianni Natale. “Riteniamo sia giunto il momento di riflettere su cosa accade ormai all’interno della Riserva e della sua gestione, verificare con adeguate riflessioni a più voci sulla salvaguardia della sua sopravvivenza”, afferma Natale che sul problema ha chiesto un incontro all’Assessore Regionale ai Parchi, Emanuele Imprudente e all’Assessore all’Ambiente del Comune di Popoli , Alfredo La Capruccia, per affrontare e delineare le necessarie rivalorizzazioni della riserva. A tal proposito l’associazione ha predisposto un Dossier che prevede un Comitato Tecnico Scientificoe una costante verifica delle modalità tecniche e dei parametri scientifici adottati, l’espressione di pareri, obbligatori sulla gestione e sugli interventi da realizzare nella Riserva. “Tutto ciò non avviene da anni e si vedono le evidenti conseguenze in generale”, sottolinea Natale. “Basti vedere cosa accade sul sentiero e al Casale delle Canapine dove esiste un abbandono e trascuratezza decennale (sbarramenti vari a causa dei pioppi abbattuti e con rimossi) con rifiuti di ogni tipo e addirittura un emblematico Apecar. Si sta svilendo in pratica la sua essenza istitutiva originaria e le finalità naturalistiche, prendendo una tendenza di sovraffollamento turistico selvaggio senza alcuna gestione efficace (bagni strabordanti, bivacco in aree vietate ). Nella stagione estiva si è visto una specie di assalto alla diligenza, accampamenti, traffico, musica ad alto volume, attività di vario tipo fino a tarda ora, senza rispetto dei delicati equilibri e della difesa delle sue peculiarità valoriali e della Biodiversità di importanza Europea”.  Secondo Ripensiamo il territorio bisognerebbe dotarsi di uno studio scientifico che determini i FLUSSI MASSIMI COMPATIBILI in base ai quali dosare le azioni per non compromettere e destabilizzare la Riserva Naturale Guidata, compresa la Fascia di Rispetto. Per non comprometterne la sua funzione protettiva del Biotopo. “Oltre a tutto questo incombe anche il problema del passaggio del Metanodotto e della Captazione delle acque per l’Acquedotto Pugliese su cui riflettere”, conclude Gianni Natale, Occorre restituire alla Riserva il rispetto e il decoro naturalistico/scientifico originari. E tutto questo è  possibile solo con un’attenta gestione e sorveglianza, con presenza di personale all’altezza del suo valore universale.