MASSACRA DI BOTTE LA SUA FIDANZATA CHE LO DIFENDE, ENTRAMBI FINISCONO SOTTO PROCESSO

Avrebbe massacrato di botte la sua ex mentre lui si trovava agli arresti domiciliari, mandandola all’ospedale con 25 giorni di prognosi. Ma il paradosso è che la giovane risulta imputata nello stesso processo in cui risulterebbe vittima. Una storia davvero particolare quella finita davanti al giudice MArco Billi che vede imputato per lesioni aggravate Giuseppe Serva,  28 anni di SULMONA e Zamira Gjepali di 23 anni, giovane di origine straniera residente a PRATOLA Peligna accusata di favoreggiamento per aver nascosto la vicenda coprendo il suo aggressore. Davanti al giudice Serva, difeso dall’avvocato Silvia Iafolla, ha negato tutto respingendo tutti gli addebiti. 
I fatti risalgono al 1 luglio 2017 quando il giovane sulmonese già coinvolto in altre vicende di cronaca cittadina legate ad aggressioni e allo spaccio di stupefacenti, ebbe una lite con la ragazza mentre stava scontando la misura cautelare degli arresti domiciliari. In quel frangente, sempre secondo le accuse, Serva avrebbe picchiato la giovane donna che all’epoca aveva solo 20 anni, procurandole lesioni guaribili in 25 giorni. Davanti ai carabinieri la donna disse che le ferite le erano state procurate da una ragazza, probabilmente di origine americana. Secondo i carabinieri però, la giovane disse il falso per timore di ritorsioni da parte del suo fidanzato. Nel corso degli accertamenti da parte dei carabinieri venere fuori alcuni sms che Serva avrebbe mandato alla madre della giovane in cui si giustificava per l’accaduto. “Ma davanti al giudice Serva ha rigettato ogni accusa affermando che si era trattato solo di una banale discussione finita a urla tra lui e la ragazza tanto che sarebbero stati i vicini a far intervenire la polizia. Il giovane ha poi negato di aver mandato sms alla madre della donna. L’udienza è stata quindi rinviata al prossimo 1 dicembre quando dopo aver ascoltato gli ultimi testimoni, la requisitoria del pubblico ministero e l’arringa del difensore, il giudice emetterà la sentenza.