CIRO PACE, COMPIUTA L’IMPRESA A BURGHAUSEN IN ONORE DI VITALE DE FANIS

di Domenico Verlingieri

In diciassette giorni dalla Valle Peligna a Burghausen per un totale di 1848 chilometri. Impresa compiuta per Ciro Pace che si recato in bicicletta nella città tedesca, gemellata con Sulmona per la Giostra Cavalleresca, per mantenere la promessa al compianto Vitale De Fanis che aveva conosciuto quando sfilava con il Borgo San Panfilo. “Avevi veramente ragione a consigliarmi di venire in questa meravigliosa città in bici. Questa impresa è per te che sono certo l’hai seguita, pedalata dopo pedalata, da lassù”. Questo il pensiero di Ciro Pace rivolto a De Fanis all’arrivo ieri a Burghausen. Scortato da due ciclisti dalla vicina Mühldorf sino alla piazza centrale della località bavarese, è giunto in sella alla sua bici con il foulard e la bandiera del Borgo San Panfilo insieme a quella della Giostra Cavalleresca. Con sé anche il gagliardetto del Panathlon di Sulmona. Per lui c’è stata un’accoglienza favolosa da parte di molti cittadini che si sono voluti congratulare per la straordinaria impresa. Pace è partito il 4 settembre da Pratola Peligna dopo essere stato salutato il giorno prima dai suoi sostenitori di Sulmona in una festa alla cattedrale di San Panfilo. Ha effettuato diverse tappe passando per Pedaso, Fano, Ravenna, Mantova, Brescia, Milano, Bellinzona e per il Ponte Tibetano dove è stato protagonista di un’escursione a piedi durata ben tre ore e mezza. Ha proseguito il suo giro per Hospental e Interlaken, attraversando le montagne, e poi Lucerna, Vaduz (capitale del Liechtenstein), Lindau, Füssen (dove è stato accolto dal cugino che lavora in Germania), Monaco di Baviera ed infine Burghausen. Oltre due settimane intense che gli hanno permesso di conoscere posti fantastici. Adesso si godrà qualche giorno di meritato riposo ospite dell’associazione che si occupa del gemellaggio con Sulmona, presieduta da Horst Hauf che lo ha accolto insieme a Severino Cenghialta e ad altre persone. Il Borgo San Panfilo, a nome di tutto il direttivo e dei soci, ringrazia Ciro perché “con questo viaggio su due ruote è riuscito a riaffermare il rapporto di gemellaggio con la comunità bavarese, cosa risultata impossibile lo scorso agosto con la Giostra Cavalleresca d’Europa, annullata a causa della critica situazione sanitaria globale. Il vero senso del gemellaggio e il vero spirito di amicizia risiede tutto nell’accoglienza che i fratelli di Burghausen hanno riservato a Ciro”. Il motivo principale che lo ha spinto ad andare a Burghausen, oltre all’omaggio per Vitale De Fanis, è stato proprio quello di consolidare i rapporti con la città tedesca dopo lo stop della Giostra per il Covid. Ciro Pace ringrazia il capitano del Borgo San Panfilo Paolo Alessandroni ed il presidente provinciale della Federazione ciclistica italiana Fernando Ranalli che lo hanno sostenuto e incoraggiato: “Io non amo chiedere nulla in cambio perché penso che un grazie sia sempre la giusta ricompensa a quello che fai col cuore. Mi avete fatto commuovere per l’ospitalità che Burghausen mi sta riservando grazie anche a voi. Siete unici”. Ciro Pace rimarrà per qualche altro giorno in Germania e, accompagnato da Severino Cenghialta e dalla dottoressa Ute, ne sta approfittando per visitare alcuni luoghi e monumenti come la casa di papa Ratzinger e questa sera parteciperà ad una cena con il sindaco di Burghausen. “Mi dispiacerà ripartire – conclude – perché qui si sta proprio bene. Non manca nulla e, ovviamente, nemmeno la birra tedesca a volontà”.