IL DIARIO DI SOLIMO: 17 SETTEMBRE 1991, GLI INIZI DI GABRIELE

Scoop è il titolo della miniserie in sei puntate andate in onda su Raidue, con Michele Placido nelle vesti di un giornalista che indaga su fatti di cronaca e ne rimane coinvolto, anche rischiando la pelle. Una delle puntate fu girata nell’autunno del 1991 tra Sulmona, Anversa, le sorgenti di Cavuto, le grotte di Castrovalva e i boschi di Casale di Cocullo, località perfette per tenete nascosto un giovane sequestrato e poi venduto a un’altra banda di malviventi. Conclusa la conferenza stampa di presentazione il regista Josè Maria Sanchez chiese al giornalista Fabio Maiorano, all’epoca al “Messaggero” d’interpretare la parte di un sequestratore: gli erano piaciuti i suoi baffi e il modo in cui aveva acceso la sigaretta. “L’idea mi andò subito a genio, anche perché avrei potuto raccontare quell’insolita avventura da “inviato all’interno di un set cinematografico” ricorda Maiorano. “Girammo la prima scena di sera, nel centro di Anversa: alla guida di una Ritmo, devo prelevare Michele Placido per consegnarlo, in un bosco, ad altri della banda che l’avrebbero accompagnato nel covo. Seduto accanto a me, l’altro bandito è Gabriele Cirilli, fresco di scuola di Gigi Proietti e alla sua prima esperienza davanti alla macchina da presa. Tre ore di lavorazione per poche inquadrature, per un paio di minuti di pellicola. Altre scene, il giorno dopo, ai piedi di Castrovalva: su e giù, una decina di volte, lungo un’erta a strapiombo sul dirupo, in groppa ai muli, pioggia battente, nebbia tutt’intorno, acqua e umidità fin dentro le ossa. Gabriele partì quella sera stessa per Roma, per recitare in teatro. Rientrò la mattina seguente, stanco e col sonno arretrato – continua Maiorano – Con l’ostaggio e il giornalista al seguito, corremmo per tutto il giorno, nei boschi di Casale di Cocullo, inseguiti da decine e decine di carabinieri e poliziotti coi cani. Poi, alle sorgenti del Cavuto, cedemmo l’ostaggio ad un’altra banda di sequestratori in cambio di una borsa di soldi, tutte mazzette da centomila lire”. “Fine della mia carriera artistica. Gabriele Cirilli, invece, ha continuato per la sua strada con caparbietà e bravura. Sarebbe impossibile citare tutti i suoi lavori in teatro in televisione e al cinema, ma è sicuramente tra i comici più noti e più apprezzati, un sulmonese doc che ha raggiunto il successo sorridendo e facendo sorridere. E non è poco…” conclude il giornalista.