L’ORGOGLIO DI SCRIVERE PER RETEABRUZZO

di Luigi Liberatore 
Ho dovuto leggere più volte la lettera del circolo Pd di Sulmona, non foss’altro per togliermi il dubbio di aver afferrato il senso di quello scritto. E siccome, come diceva Indro Montanelli, la infallibilità appartiene solo a Dio e agli imbecilli, l’ho letta ancora una volta. Pensavo che la nuova Intellighenzia di Sinistra si fosse evoluta, e invece mi sono accorto che quella organica al pari di quella fiancheggiatrice è sempre maestra nell’arte di silenziare le voci che non si intonano al coro. Così devono aver ragionato quelli del circolo sulmonese del Pd, di trattare la Cooperativa Omnia come fosse una coop”rossa”, dispensando l’ammonimento con un retrogusto minaccioso. Ciò che più indigna di quel manoscritto è l’attacco frontale, anzi sfrontato, sferrato al direttore di Reteabruzzo di cui la Cooperativa Omnia è proprietaria, accusato di partigianeria giornalistica e di essere al capo di un manipolo di collaboratori schierati o agli ordini di qualche padrino. Bene, Giuseppe Fuggetta, il nostro direttore, è un galantuomo. Un giornalista attento, senza sbavature, e come direttore di questa rete è un controllore severo che io personalmente definisco un monaco trappista tanto è il rigore che pone nel quotidiano lavoro di vagliatura dei pezzi che gli arrivano da tutto l’Abruzzo. E proprio nel replicare alla lettera del circolo ovidiano del Pd, ha mostrato tutta la sua saggezza, opponendo al truce bando ostracistico la sua linea di una eleganza non nota alla Sinistra. Sono orgoglioso di scrivere per Reteabruzzo proprio perché è una palestra libera dove è possibile andare da destra a sinistra, libero di poter trattare ogni argomento, soprattutto politico, e di poter prendere posizione ed esprimere la mia opinione nell’alveo stretto e inderogabile tracciato dal direttore: rispetto delle regole e della deontologia giornalistica. E poi, la storia di alcuni giornalisti che collaborano a Reteabruzzo, compresa quella del direttore, è scritta in anni e anni di pratica esercitata sempre a schiena dritta e sempre controvento. Quelli del circolo Pd di Sulmona farebbero bene a conoscerla prima di avventurarsi in accuse e velate minacce. Io personalmente mi sono sentito offeso da quel rigurgito autoritario, mica impaurito, e poi ho pensato che in quella lettera ci fossero solo chiacchiere al riparo di un distintivo, quello del Pd, i cui rappresentanti hanno sentito il bisogno di sublimarsi. Si sono tanto sublimati che il Pd è finito in vapore acqueo. Sì, vapore acqueo, come dice Roberto Saviano.