SALGONO A 28 I CASI COVID IN VALLE PELIGNA, OLTRE A SEI TAMPONI DUBBI E IL CARTELLONE ESTIVO NON SI FERMA

Una giornata frenetica quella di ieri che ha portato gli operatori sanitari a lanciare l’allarme su una situazione che si sta facendo sempre più preoccupante. La parola d’ordine e l’appello rivolto soprattutto ai giovani è quello di indossare i dispositivi di sicurezza e di rispettare il distanziamento sociale. Al momento sono sette i nuovi casi di coronavirus che si sono registrati nelle ultime 24 ore in Valle Peligna: tre a Sulmona,  tre a Pettorano sul Gizio e uno a Scanno. I casi sulmonesi sono relativi al figlio della parrucchiera tuttora ricoverata al San Salvatore dell’Aquila e ad altre due persone  che non sarebbero collegati con i focolai attivi: un 58 enne e un 78 enne anche loro residenti in città. I positivi di Pettorano, due coniugi napoletani e un giovane residente nella frazione, sono invece collegati al focolaio di ferragosto, cioè alle due donne di Introdacqua, madre e figlia rimaste contagiate dal virus insieme all’altro giovane residente a Roma con la famiglia che abita in città. È risultato positivo al tampone anche un anziano di Scanno. Ma non è finita qui perché almeno altri sei tamponi  risultano dubbi di persone residenti a Sulmona e nei paesi del circondario. La situazione quindi, è in continua evoluzione. A destare più preoccupazione sono i focolai della scampagnata e quello della parrucchiera del quale è atteso l’esito dei tamponi. Mentre sembra sembra ormai sotto controllo il primo focolaio, quello relativo alla festa di compleanno del 22 luglio scorso. Il bilancio dei casi accertati in Valle Peligna e in città sale dunque a 28 anche. Un dato suscettibile di variazione già dalle prossime ore con l’arrivo del risultato dei nuovi tamponi. Intanto nel summit i che si è tenuto questa mattina a Palazzo San Francesco è stato deciso che gli eventi estivi non si fermano ma i controlli saranno più rigidi. Il sindaco Annamaria Casini sta infatti valutando di firmare un’ordinanza che obblighi l’uso della mascherina su particolari zone della città.