COGESA, PD: PACIFICAZIONE CHIESTA DA MARGIOTTA E’ PRESA D’ATTO DI UN FALLIMENTO
E’ di nuovo il Pd all’attacco sulle vicende Cogesa. Secondo i dirigenti del circolo sulmonese la “pacificazione societaria” invocata dall’amministratore unico Vincenzo Margiotta non corrisponde ad una realtĆ ben diversa che segna da qualche tempo la societĆ che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti. “Per dirla tutta, lāintervento della magistratura che ha determinato il sequestro dellāarea destinata a stazione ecologica, lāulteriore intervento del āNoeā ed i vari incidenti di percorso con automezzi della societĆ e autovetture di dipendenti incendiati, raccontano di una realtĆ diversa – afferma il Pd – Di una gestione sostanzialmente fallimentare con conti non proprio in ordine, con un A. U. plurindagato ed i miasmi provenienti dalla discarica che hanno provocato proteste della popolazione del posto, a piĆ¹ riprese. Da qui dunque la presa dāatto, piuttosto, di un fallimento conclamato di un intero sistema di gestione della cosa pubblica che, allāinterno di un movimento civico ondivagante senza riferimenti ideologici (una volta a destra, unāaltra a sinistra) – allāEnte sovracomunaleĀ come al Comune di Sulmona ā ĆØ proteso esclusivamente al procacciamento di consensi a fini elettorali, con i risultati dal punto di vista amministrativo che oggi sono sotto gli occhi di tutti”. “Con lāattenta regia delĀ non rimpianto ex assessore regionale, i suoi due pupilli: lāAmministratore Unico e la sindaca di Sulmona sono stati gli artefici di un disastro annunciato. Questāultima, in qualitĆ di presidente del āControllo Analogo,āha praticamente abdicato ai sui compiti di āindirizzo e controlloā della societĆ di cui ĆØ la maggiore azionista, avallando un sistema di gestione che nulla ha a che fare con i criteri di trasparenza ed interesse della collettivitĆ che avrebbero dovuti essere affermati in quella sede -prosegue il Pd – La soluzione, quindi, di passare ad un Cda a 5 ā conoscendo i proponenti ā sa tanto di āfoglia di ficoā. Di tentativo di salvare in extremis una immagine fortemente compromessa e riversare su altri, responsabilitĆ gestionaliĀ di anni di mala amministrazione nei confronti di una āpartecipataāche, per la natura del servizio che assicura, non puĆ² essere sottratta al controllo del territorio che vi ĆØ rappresentato”. “Fermo restando lāassoluta contrarietĆ del PD ad un coinvolgimento in gestioni pasticciate in continuitĆ con quanto finora verificatosi, quello che ci auguriamo come forza politica ĆØ che alle dimissioni di Margiotta non segua un gattopardesco Cda in cui tutto vieneĀ cambiato perchĆ© nulla cambi, a cominciare dal pagamento di cambiali elettorali ad Andrea Liberatore, e dove continuino a recitare un ruolo coloro che hanno determinato questo sfascio gestionale e morale.Ā Lāauspicio ĆØ che si restituisca alla cittĆ ed al territorio, attraverso i sindaci che siedono nelle assemblee degli Enti sovracomunali, un sistema di gestione democratico dove a prevalere siano esclusivamente gli interessi della collettivitĆ ” conclude il Pd.