L’EPIDEMIA COVID 19 NON È FINITA ED IL VIRUS NON È  SCOMPARSO.

di Gianvincenzo D’Andrea presidente della Fondazione Amici Isal
La risalita dei casi di infezione COVID 19 in tutta Italia , conseguenza dell’ingiustificato ottimismo che ha spinto tanti ad abbassare la guardia disattendendo alle buone regole di comportamento ( mascherina facciale,distanziamento interpersonale,lavaggio delle mani) e la segnalazione di tre nuovi casi nella Valle Peligna che sembra abbiano avuto origine in un  luogo di assembramento ( una festa di compleanno ) dimostrano chiaramente che il Coronavirus continua a circolare in modo subdolo sfruttando la sua caratteristica di non dare sintomi di malattia in una gran parte dei casi salvo aggredire altri in maniera gravissima,come abbiamo imparato a conoscere nei mesi passati. Oggi sono sopratutto i pazienti asintomatici (o con pochi sintomi sovrapponibili a quelli del raffreddore) a diffondere la malattia e dal momento che nessuno di noi è in grado di sapere se sia asintomatico o meno che senso ha non indossare la mascherina e stare a stretto contatto con gli altri ecc.?  È difficile comprendere che indossare la mascherina facciale è una dimostrazione di rispetto per gli altri e che se tutti ci rispettiamo comportandoci in modo responsabile facciamo solo i nostri interessi? Riusciremo a tenere a bada l’infezione Covid 19 soltanto se capiamo che la cosa migliore da fare è  aiutarci l’un l’altro  mettendo in atto le buone pratiche di prevenzione e non comportandoci da “menefreghisti”( salvo poi chiedere aiuto se ci ammaliamo). E se ci capita di vedere che qualcuno con il suo comportamento non ci dimostra rispetto e mette a rischio la nostra salute non dobbiamo avere timore di dirgli che non lo tolleriamo e che la sua irresponsabilità non la devono pagare gli altri.

3 thoughts on “L’EPIDEMIA COVID 19 NON È FINITA ED IL VIRUS NON È  SCOMPARSO.

  • Non èpossibile parlare di un atgomento importante coma la Pandemia di Coronavirus e buttarl in politica.Mi rifiuto di continuare la discussione.

  • I pazienti “positivi”,vantano questa positività al tampone o alla ricerca degli anticorpi’Se sono positivi al tampone e sono al contempo asintomatici,quale pericolo rappresentano per gli altri,a parte il rischio di contagio?Se si facessero tamponi,come dire , a tappeto,quanti asintomatici si scoprirebbero e quanti di costoro avrebbero sviluppato immunità verso il virus?Domande alle quali è difficile dare una risposta convincente.Fermo restando le precauzioni per ridurre il contagio,forse l’obbiettivo è quello di diluire nel tempo e nello spazio la diffusione del virus che,qualora raggiungesse una buona percentuale,darebbe quella immunità di gregge alla quale,volenti o nolenti tutti aspirano,non essendoci attualmente un farmaco specifico per combatterlo.In tal cso la pandemia si estinguerebbe spontaneamente,come forse accadde per la Spagnola?E infine,ai soggetti con tampone positivo e a quelli con test sierologici comprovanti il superamento della malattia,verrà fatto eventualmente il vaccino?

  • Bene ha fatto il dott. Gianvincenzo D’Andrea a mettere in evidenza come stiano veramente le cose. Purtroppo poca gente legge certe raccomandazioni ed, anzi, abbocca più facilmente alle incredibili tesi – quasi sempre di origine leghiste e fasciste – dell’inesistenza del Covid-19 e dell’inutilità di indossare mascherine o mantenere le debite distanze fra le persone nei luoghi pubblici. I danni provocati da certi imbecilli politici sono incalcolabili perché è facile avere consensi contro misure di precauzione (vedi anche la posizione di non caricare sui cellulari l’applicazione “Immuni” solo per partito preso!

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