DIARIO DI SOLIMO: 7 AGOSTO 1809, (RI)MOZIONE D’ORDINE

Decretata la fine della Congregazione dei Celestini, con atto del 13 febbraio 1807 firmato da Giuseppe Napoleone, due anni dopo fu Gioacchino Murat a dare il colpo di graziaĀ a tutti gli altri ordini religiosi, quelli ā€œpoveriā€ che si erano salvati dalla ā€œghigliottinaā€ delĀ primo sovrano francese. Con disposizione del 7 agosto 1809, tutti gli ordini religiosi, indistintamente, furono sciolti e i beni ecclesiastici entrarono a far parte del patrimonio delĀ demanio pubblico che in parte li vendette, in parte li destinĆ² ad usi civili: scuole, caserme,carceri, ospedali. A Sulmona, nel giro di poco tempo furono disponibili i conventi di S.
Francesco della Scarpa, S. Domenico, S. Monica, S. Caterina, S. Filippo Neri, S. Nicola (piĆ¹Ā noto S. Antonio), Carmelitani (Madonna del Carmine), Agostiniani, Clarisse e, ovviamente, lā€™abbazia di S. Spirito al Morrone. Altri complessi monastici furono alienati a privati, adĀ esempio il convento di S. Francesco di Paola, il monastero di S. Antonio Abate e la GranciaĀ dei Celestini annessa alla chiesa di S. Lucia, questi ultimi nei pressi di Porta Napoli. PerĀ non dire del sostanzioso patrimonio immobiliare e dei terreni, le migliaia di ettari cheĀ costituirono i grandi latifondi sui quali piĆ¹ di una famiglia ā€œemergenteā€ costruƬ immense
ricchezze, potere e ascesa sociale, tanto da scalzare la gran parte degli antichi casati nobiliari che, con lā€™eversione della feudalitĆ  decisa dai sovrani francesi del Regno di Napoli, diĀ lƬ a poco avrebbero perso molto dei loro secolari cespiti e privilegi.