DIARIO DI SOLIMO, 3 AGOSTO 1845: CONTRO I DELINQUENTI SI FACCIA LUCE
Frequentate assiduamente da cittadini e forestieri, ma anche da malintenzionati sempre pronti ad approfittare del buio per le loro malefatte, piazza Maggiore e le piazze di Palazzo S. Francesco necessitavano di interventi risolutivi per accrescere la sicurezza della gente e, soprattutto, di unāadeguata illuminazione nelle ore notturne. Con queste semplici considerazioni, il 3 agosto 1845 la Giunta Municipale decise di acquistare alcuni fanali;
nello specifico, sāipotizzĆ² di impiantare una coppia di lampioni Ā«uno nellāarco che separa le due piazze nellāinterno del cortile di S. Francesco, e lāaltro nel mezzo degli archi dellāAcquedotto, che illumini nel tempo istesso la piazza grande, la piazza del Carmine, ed il largo AngioinoĀ», lāattuale largo degli Orefici di fronte alla fontana del Vecchio. Qualche tempo dopo, gli amministratori stabilirono di installare altri quattro āriverberiā agli angoli della
piazza, ma questi lavori furono messi in cantiere sei anni piĆ¹ tardi. Il 1Ā° novembre 1852, infine, fu deliberata lāerezione di quattro colonne di pietra di ordine toscano, ciascuna con due āriverberiā fissati su un braccio di metallo.
In primo piano, un riverbero (collezione E. Mattiocco)