PEZZOPANE CONTRO GIORGIA MELONI: CINICA PASSERELLA MENTRE IL BOSCO AQUILANO BRUCIA
Mentre un vasto incendio divora la montagna aquilana, s’infiamma anche la polemica sulla presenza nel capoluogo abruzzese della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.Ā āLāAquila ĆØ a ferro e fuoco. Da ieri mani criminali hanno procurato incendi ad Arischia, Collebrincioni, da unāora circa anche un nuovo focolaio in altra zona a Pettino, sempre attorno allāabitato dellāAquila. Centinaia di ettari di bosco distrutti dalle fiammeā afferma Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera –Ā E la Meloni che fa? Viene oggi a LāAquila come se nulla fosse, indifferente al fatto che canadair, protezione civile, esercito e forze dellāordine fossero da ore impegnate in una battaglia difficile contro il fuoco distruttivo. Mentre i boschi bruciavano, lei con Marsilio e Biondi in pompa magna davanti allāEmiciclo regionale ĆØ venuta a raccontare quanto siano bravi Biondi e Marsilio a spendere soldi, e ad avvisare la Lega di stare zitti e buoni che ora la leader ĆØ lei. Nel merito degli enunciati e della insulsa propaganda dellāazione amministrativa del presidente di Regione e del sindaco, ci torneremo nelle prossime ore. Ma ora mi interessa dire che quella di oggi ĆØ stata una inutile e cinica passerella fatta mentre LāAquila brucia”. “In particolare il presidente della Regione e il sindaco, invece di autoincensarsi, sarebbero dovuti essere a fianco di chi sta cercando di spegnere i fuochi. Non solo, questo evento di stamattina dimostra il cinismo di Meloni Biondi e Marsilio, i quali di fronte ad una tragedia hanno preferito al buon operare la passerella pre elettorale. La guerra che Fratelli dāItalia sta facendo alla Lega si consuma ai danni di cittĆ e cittadini. E mentre LāAquila brucia la Meloni si fa i selfie. Nel frattempo da stamattina sono al lavoro in contatto con Prefettura , VVFF e Protezione Civile perchĆ© si faccia ogni cosa per salvare LāAquila dal fuocoā conclude Pezzopane.
Com’ĆØ scritto da qualche parte:” chi ĆØ senza peccato, scagli per primo la pietra!”. Paghiamo (noi in Valle Peligna abbiamo giĆ dato con l’incendio del Monte Morrone a pochi mesi dalla riforma, con uomini e mezzi del CFS bloccati ed inutilizzati) gli effetti devastanti del gabinetto Renzi, che con il decreto legislativo n. 177 del 2016, in esecuzione della legge Madia, aveva previsto la soppressione del Corpo forestale dello Stato e lāassorbimento nellāArma dei carabinieri. Ć di pochi giorni fa la notizia che la Corte europea boccia lāItalia sulla riforma Madia: cosa prevedibile quando si scioglie un Corpo “non armato” all’interno di altro Corpo militare (come quello dell’ARMA). Oggi tocca ai nostri amici aquilani di Collebrincioni, Arischia e dintorni soffrire alla vista di quelle immagini. Nessuno, all’epoca, ebbe nulla da dire contro l’infame “riforma Madia”, l’unico, con una lettera aperta inviata all’allora presidente del Consiglio, fu il Generale Guido Conti, ma senza alcuna risposta. C’erano e ci sono ancora soluzioni alternative alla scelta operata dal governo Renzi: oggi potrebbe essere quella di una Polizia Ambientale che potrebbe essere integrata senza problemi della PS come “specialitĆ autonoma” (come lo sono la Polizia Ferroviaria, la Polizia Postale ed altre) e ridare a quel Corpo tutte le funzioni che aveva qualche anno fa. Speriamo che vi sia qualche partito politico che avrĆ il coraggio civico di un’autocritica e per rimediare al tragico errore.