IL PNALM DISCIPLINA LA FRUIZIONE TURISTICA DEI SENTIERI

“Dopo un lungo ed intenso lavoro è stata adottata la disciplina che regolamenta in maniera organica e funzionale la fruizione turistica del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, coniugando le prioritarie esigenze di tutela con quelle di sviluppo sostenibile, perché crediamo fortemente nel ruolo e nel valore della fruizione dell’ambiente naturale da parte dei residenti nel Parco, in primis, e dei tantissimi turisti e visitatori, promuovendo, di fatto, un sano rapporto con la Natura a beneficio della salute. È proprio per preservare nel tempo questo importantissimo collegamento tra Natura e benessere umano che abbiamo ritenuto necessario aggiornare e rinnovare le regole e le indicazioni che disciplinano la fruizione degli ambienti naturali del Parco. In tal senso la nuova disciplina non significa, nel modo più assoluto, nuovi e più stringenti divieti, ma piuttosto una razionalizzazione, riorganizzazione e aggiornamento delle norme vigenti rendendole coerenti con gli utilizzi che oggi residenti, operatori turistici e visitatori fanno del territorio ricadente nel Parco”. Ad annunciarlo è la direzione del Pnalm.  Le principali novità del disciplinare riguardano le norme relative alle modalità di fruizione (a piedi, a cavallo, in bici, con cane) dei sentieri del Parco, all’approccio alla fauna e alla produzione di contenuti multimediali a scopo pubblicistico, commerciale e scientifico-divulgativo, al fine di assicurare la migliore tutela delle due specie più delicate del Parco: l’orso marsicano e il camoscio appenninico.  Considerate le nuove esigenze provenienti dal territorio, è stata decisa la fruizione dei sentieri in 3 settori particolarmente delicati quali: l’accesso in mountain bike, l’accesso con cani al guinzaglio e l’accesso con cavallo, che fino ad oggi si muovevano in un “zona grigia” non sempre funzionale e rispettosa delle esigenze di tutela dell’orso marsicano e del camoscio, il tutto sulla scorta di criteri scientifici e tecnici, dei dati derivanti dai monitoraggi, condotti negli anni dal personale scientifico e di sorveglianza del Parco. Tutto questo, oltre a migliorare l’efficienza dell’azione di sorveglianza dell’Ente, permette alle persone di essere maggiormente consapevoli di ciò che effettivamente si può e non si può fare lungo la rete sentieristica. In base al disciplinare, i sentieri su cui si potrà andare solo a piedi sono 73 (ricadenti nelle zone A e B del Parco), tutti puntualmente indicati nell’allegato I del disciplinare, pari a circa la metà dei 137 sentieri totali. In attesa di un nuovo e necessario aggiornamento della carta turistico escursionistica del Parco, a tutte le carte che verranno vendute verrà allegata tale lista stampata in cartaceo, che sarà comunque disponibile sia sul sito del Parco sia sulla mappa digitale. “Questa disciplina – dichiara il direttore del Parco – è uno strumento importante per il Parco e per la sua politica di conservazione; essenziale per una gestione delle attività ricreative sostenibili e coerente con le prerogative di conservazione del Parco”.