IL MITO DI GINO BARTALI RIVIVE IN ABRUZZO, PRESENTATO IL LIBRO DI GIANCARLO BROCCI

Nell’incantevole cornice di Villa Flaiani ad Alba Adriatica è stato presentato il libro “Bartali l’ultimo eroico” (edito da Edizioni Minerva) scritto da Giancarlo Brocci, padre ed inventore de L’Eroica (la cicloturistica d’epoca più partecipata in assoluto al mondo sulle strade bianche nel Chianti con biciclette e abbigliamento d’epoca) pronta ad onorare la data del 4 ottobre nonostante le restrizioni anti Covid-19. E’stato un momento d’incontro “armonico” tra il ciclismo del passato e quello del presente dove la bicicletta continua ad assumere un ruolo sempre più predominante con il turismo e lo sviluppo del territorio abruzzese. “Il ciclismo vero ed autentico è finito ai tempi di Bartali – ha spiegato Brocci – che è stato un padre della Repubblica insieme ad un altro immenso campione come Fausto Coppi. Sono qui per portare avanti il messaggio di restituire il ciclismo alla gente. Abbiamo il dovere di recuperare questo meraviglioso sport nei confronti della gente perché è diventato troppo ad appannaggio del mondo professionistico. Vogliamo recuperare la radice autentica del ciclismo e il libro che ho scritto rappresenta una tangibile testimonianza. Il pubblico ha bisogno di riappropriarsi dell’anima e dell’humus di questo sport grazie alle imprese dei campioni come fece Gino Bartali nel Tour de France del 1948 che riuscì a vincerlo salvando poi l’Italia dalla guerra civile a causa dell’attentato a Palmiro Togliatti”. Giancarlo Brocci ha voluto porre l’accento sul legame tra Gino Bartali e l’Abruzzo dove lasciò due volte il segno al Giro d’Italia agli inizi della sua carriera professionistica: nel 1935 vincendo la tappa di L’Aquila (per la prima volta nella storia della Corsa Rosa) e nel 1936 di nuovo un’affermazione di tappa nel capoluogo abruzzese oltre a indossare la Maglia Rosa e ad ottenere il primo dei suoi tre trionfi nell’albo d’oro del Giro. Presente all’incontro Gioia, nipote di Gino Bartali. “Sono sempre più orgogliosa – ha affermato – di portare avanti la memoria della famiglia Bartali oltre alle testimonianze del loro passato tra sport e vita. Col passare del tempo ho preso consapevolezza che la figura di mio nonno ha tanto da insegnare perché la stima e il rispetto da parte della gente verso il personaggio di Gino Bartali rappresentano un valore aggiunto che non conosce età e abbraccia intere generazioni”.