E’ MORTO MARIO MARCONE, STORICO E BIBLIOTECARIO COMUNALE
Da un po’ di tempo aveva lasciato la scena pubblica ma qualche volta lo si incontrava ancora lungo la via di casa, camminando a passo lento, appoggiato ad un bastone ma sempre pronto a salutare e sorridere. Questa mattina nella sua abitazione si ĆØ spento Mario Marcone, 86 anni, di cui quaranta trascorsi nel suo āregnoā la Biblioteca comunale di piazza Tommasi, chiusa da undici anni, a causa del terremoto e oggi in balƬa di sĆ© stessa. Da bibliotecario Marcone appariva in quei locali, spesso semibui, tra scaffali polverosi e vecchi tendaggi, dietro la sua macchina da scrivere. Il suono della vecchia Olivetti, appena percettibile, era l’unico rumore che affiorava nel silenzio di quei locali. E poi chiedendo con modi sempre gentili per cosa potesse essere utile, Marcone, lentamente si muoveva ed indicava il volume richiesto o consigliato. Da sempre immerso nella storia e nella cultura della cittĆ Marcone era guida sicura per ricerche sui piĆ¹ diversi personaggi della storia della cittĆ , da Ovidio a Capograssi, da Serafini a De Nino ed altri. Nulla sfuggiva alla sua mole di conoscenze, raccontando di ognuno vicende o aneddoti o approfondendone la storia. E per questo Marcone era al fianco di altri importanti intellettuali e studiosi della cittĆ , come Di Iorio, Russo, Papponetti, Mattiocco. Profonda anche la sua conoscenza delle lettere classiche. Abile nel tradurre in pochi momenti dal latino al greco e viceversa, era ācompliceā delle traduzioni piĆ¹ ardue per studenti liceali che frequentavano la biblioteca comunale. Insomma studioso e storico di vaglia Mario Marcone ĆØ un altro personaggio che lascia un vuoto che sicuramente sarĆ avvertito in cittĆ , raggiungendo adesso altre personalitĆ che hanno fatto la storia della cultura del Centro Abruzzo.
Mi ha sempre accolto cortesemente, e mi ha fatto piacere quando andava da mio zio Achille Colella all’Excelsior di Corfinio. R.I.P.
Era un caro amico del mio papĆ lo ricordo con affetto
Ho avuto la fortuna di conoscere Marcone, appena diplomato, ed ero assiduo frequentatore della Biblioteca Comunale. PiĆ¹ volte l’ho accompagnato per fare un giro con la mia auto, un paio di volte anche a Scanno dove si tenevano conferenze con la partecipazione di studiosi ovidiani.
Sempre affabile. sempre impegnato anche a rilegare libri maltrattati dai lettori.
Lo ricordo ancora per un particolare curioso: possedeva una bicicletta con i cerchioni in legno e me la mostrava orgoglioso.
Riposa in pace, caro Mario!