CASTEL DI SANGRO, I PINI ABBATTUTI SULLA STATALE 17? REQUIESCANT IN PACE…

C’è mancata solo una messa da requiem ad accompagnare il taglio dei pini sulla statale 17 a Castel di Sangro. Niente lacrime però, fortunatamente, ma solo tante polemiche per una operazione di pulizia e di sicurezza che andava eseguita forse anche qualche anno fa. Ad alzare l’asticella del baccano le solite associazioni ambientaliste del territorio ed i contigui epigoni senza briglie; questi ultimi non si sa bene se per nostalgico affetto nei riguardi di quelle chiome ormai cadenti e spelacchiate, oppure per una radicata convinzione naturalistica ancorchè irrazionale ed acritica soprattutto per il caso specifico. Noi propendiamo per una terza via, e cioè quella del piacere di poter sbraitare sui social contro gli autori del “barbaro massacro”: sindaco al primo posto. Perché, poi, la battaglia si è consumata esclusivamente sui social e ad alto “volume”. Diciamo brevemente di cosa si è trattato altrimenti non facciamo onore alla verità e alla esigenza dell’intervento, cercando di illustrare(per quei pochi lettori) le ragioni che hanno portato all’abbattimento dei pini lungo quel tratto della statale 17 e soprattutto la dimensione della operazione, affinchè l’entità del taglio non passi per una sorta di deforestazione amazzonica. In tutto sono stati abbattuti un centinaio di alberi, piantati presumibilmente ad inizio del novecento e tutti posti ai margini della strada secondo la logica dettata dalla viabilità e dalla mobilità stradale di allora. Parliamo della vecchia strada dei lanieri, cioè a servizio di viandanti e animali, di carretti e carrozze, per cui gli alberi in fila esercitavano funzioni di protezione e di direzione. Adesso, però, rappresentavano soltanto un pericolo e una offesa all’estetica: toglievano visibilità agli automobilisti, e perciò costituivano pericolo. Quelle piante sono state causa di diversi incidenti mortali. E poi, poveri pini, erano solo l’ombra di ciò che furono probabilmente mezzo secolo fa: piegati dagli anni, dalle piogge acide, spesso spelacchiati, dai rami artritici, facevano proprio pena. Andavano tagliati e basta. Da questa vicenda emerge però qualcosa di buono. Chi ha deciso l’abbattimento non si è fatto sopraffare dal rumore di “piazza” e a vincere, in silenzio, sono state le ragioni e non i decibel.  Diceva Prezzolini che in Italia non c’è nulla di più insidioso che aver ragione a bassa voce e nulla di più sicuro che aver torto urlando. Luigi Liberatore

One thought on “CASTEL DI SANGRO, I PINI ABBATTUTI SULLA STATALE 17? REQUIESCANT IN PACE…

  • 26 Luglio 2020 in 10:54
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    In tutta Italia stanno tagliando migliaia di alberi anche giovani e dove non fanno fastidio alla visibilità. LO hanno continuato a fare mente gli italiani erano costretti in casa.

    Allora il sospetto che l’abbiano fatto perché sta arrivando il FANTOMATICO 5G ci sta tutto.

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