BOLLA PAPALE, LA SOVRINTENDENZA ANNUNCIA IL RESTAURO DI SANTA MARIA DI RONCISVALLE

Entro la fine dell’anno, sarà assegnato l’appalto e inizieranno i lavori per il restauro della chiesa di Santa Maria di Roncisvalle. Ad annunciarlo è la Soprintendente Anna Colangelo che, vuole accelerare i tempi per arrivare alla messa in sicurezza del piccolo luogo sacro che attualmente versa nel più totale abbandono. E lo vuole fare oggi ancora di più, alla luce del prezioso ritrovamento della Bolla papale con cui Bonifacio IX concesse l’indulgenza plenaria, (la stessa che 100 anni prima Papa Celestino V riconobbe per la basilica di Collemaggio a L’Aquila), a tutti i fedeli che si fermavano a pregare davanti all’immagine della Madonna nel giorno dell’Ottava dell’Assunta di ogni anno. Del resto ci sono voluti ben 54 anni, dall’ ultimo restauro operato nel 1966 a cura dell’allora Soprintendente ai beni artistici Mario Moretti, perché si prendesse atto che l’immobile andava conservato. E grazie all’intervento e alla lungimiranza dell’allora vice presidente ora presidente della Fondazione Carispaq Mimmo Taglieri, che con 20 mila euro si riuscì a far redigere il progetto esecutivo per la messa in sicurezza dell’immobile. Un progetto firmato dall’architetto sulmonese Francesca Iannamorelli che una spesa di 326 mila euro, prevedeva oltre ai lavori di ripristino e restauro della chiesa anche il restauro dei beni artistici presenti e la sistemazione esterna dell’area di sedime rievocando la vocazione rupestre della chiesa attorno alla quale, dopo il ritrovamento della bolla papale, si potrebbe ripristinare il rito religiosodella Perdonanza così come avviene all’Aquila. La chiesa di Santa Maria di Roncisvalle sorge al di fuori delle mura cittadine, lungo il tracciato di quella che anticamente era la via Numicia o Minucia, strada che da Sulmona attraverso il Sannio conduce alla Campania e al Tavoliere delle Puglie e che ha rivestito sin dai tempi remoti, un ruolo importante sia dal punto di vista militare, commerciale e culturale.