REDDITO DI EMERGENZA, GIA’ OLTRE CENTOMILA DOMANDE

Sono già oltre centomila le domande presentate per ottenere il reddito di emergenza. Secondo quanto comunicato dall’Inps, fino a ieri, 27 maggio, sono state presentate 100.258 domande da cittadini e patronati. L’istituto di previdenza ha anche reso noti i dati relativi alle richieste per indennità Covid-19 per i lavoratori domestici. Sempre al 27 maggio risultano complessivamente 44.266 le domande. Il Reddito di emergenza è una misura straordinaria a sostegno del reddito introdotta per agevolare le famiglie in particolari condizioni di difficoltà economica, a causa dell’emergenza coronavirus. L’importo è di 400 euro al mese, elevabile fino a 840 in particolari casi.  Il beneficio economico infatti determinato in un ammontare pari a 400 euro mensili, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza, vale a dire moltiplicato 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di 18 anni e di 0,2, per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2, ovvero fino ad un massimo di 2,1 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza. Il Reddito di emergenza è erogato per due mensilità a decorrere dal mese di presentazione della domanda. Quindi, se la domanda è presentata entro il 31 maggio 2020 saranno erogate le mensilità di maggio e giugno, mentre se è presentata nel corso del mese di giugno 2020 saranno erogate le mensilità di giugno e luglio 2020. Per avere diritto al reddito di emergenza occorrono però i seguenti requisiti: residenza in Italia al momento della domanda, verificata con riferimento al solo componente richiedente il beneficio; un valore del reddito familiare, nel mese di aprile 2020, inferiore ad una soglia pari all’ammontare del beneficio; un valore del patrimonio mobiliare familiare con riferimento all’anno 2019 (verificato al 31.12.2019) inferiore a una soglia di euro 10.000, accresciuta di euro 5.000 per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di euro 20.000; il massimale è incrementato di 5.000 euro in caso di presenza nel nucleo familiare di un componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza come definite ai fini dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159; un valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), attestato dalla DSU valida al momento di presentazione della domanda, inferiore ad euro 15.000. I requisiti devono essere autocertificati nel modulo di presentazione della domanda e saranno oggetto di verifiche: la non veridicità del contenuto delle dichiarazioni comporta la revoca dal beneficio, ferme restando la restituzione di quanto indebitamente percepito e le sanzioni previste dalla legislazione vigente. Per la presentazione della domanda c’è tempo fino al 30 giugno prossimo. Gli interessati possono rivolgersi ai centri di assistenza fiscale, i patronati o all’Inps.