SEQUESTRATE DAI NAS 12 MILA MASCHERINE A FARMACIE, PARAFARMACIE E DEPOSITI FARMACEUTICI

Circa 12mila le mascherine sono state sequestrate dai carabinieri del Nas di Pescara nel corso dei controlli svolti in farmacie, parafarmacie e depositi in Abruzzo. Inoltre sono stati segnalati 10 titolari di attività per la vendita e il rifornimento di prodotti farmaceutici. Tre attività nel Chietino, due nell’Aquilano, una nel Pescarese e nel Teramano, sono sospettate di aver immesso sul mercato dispositivi di protezione individuale non conformi ai requisiti di sicurezza, mascherine facciali filtranti generiche presentate come dispositivi di protezione e mascherine facciali commercializzate come dpi, sebbene l’iter autorizzativo dell’Inail non fosse concluso. Al vaglio degli inquirenti sia le informazioni fornite al consumatore, sia le caratteristiche dei manufatti: dai singoli rivenditori, gli accertamenti, a ritroso, sono stati ampliati anche a grossisti e importatori siti in altre regioni. Sono state prese in esame mascherine chirurgiche, tecnicamente dispositivi medici, mascherine divenute note per la sigla ffp2 o kn95 e mascherine filtranti per la collettività. I militari hanno controllato la documentazione commerciale e di vendita, ma anche e sopratutto le autorizzazioni alla produzione e commercializzazione, per le procedure in deroga, che avrebbero dovuto rilasciare Istituto Superiore di Sanità, per i dispositivi medici e Inail, per i dpi. Le oindagini sono state avviate anche grazie alle segnalazioni pervenute al centralino del Nucleo di Pescara, alle notizie sulle fonti aperte del web, sulle pagine social delle attività commerciali, e agli scambi informativi tra i vari Nuclei Nas. Altre 5 segnalazioni sono state inoltrate alle Camere di commercio territorialmente competenti, per l’assenza di informazioni in lingua italiana, come imposto dal codice del consumo, sui prodotti in vendita. I trasgressori sono stati sanzionati per migliaia di euro. Le indagini sono tutt’ora in corso e vertono su alcune certificazioni di “compliance” esibite durante i controlli e diverse marcature CE, ritenute di dubbia fattura, apposte sui dispositivi sequestrati.


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