COGESA PRESENTA IL BILANCIO E MARGIOTTA ANNUNCIA L’ADDIO
“Preferirei tornare a casa, Cogesa prende troppo tempo e troppo impegno mentale e fisico, sono stanco”. Alla vigilia della scadenza del mandato, fissata al prossimo 30 giugno, Enzo Margiotta, amministratore unico del Cogesa, ha annunciato questa mattina l’intenzione di lasciare la poltrona dell’amministrazione della societĆ che si occupa del ciclo integrato dei rifiuti, retta dal 2017. Margiotta si ĆØ pronunciato durante la conferenza stampa di presentazione del bilancio di previsione. Conti che danno l’immagine di un’azienda in buona salute. I primi risultati sottolineati dall’amministratore hanno riguardato infatti l’ampliamento del parco impianti, Ā l’aumento delle capacitĆ di trattamento e servizi in attivo per la prima volta nella storia e tariffa puntuale in tutti i Comuni. “Questi i pilastri su cui ĆØ stato costruito il bilancio di previsione 2020 di Cogesa, approvato nei giorni scorsi dallāassemblea dei soci” ha detto subito Margiotta.Il valore della produzione ĆØ previsto in crescita anche nel 2020. OltreĀ 6 milioni di euro (6.215.000) arriveranno dai ricavi generati dallāimpianto Tmb dei rifiuti urbani indifferenziati, con la tariffa che resterĆ invariata anche nel 2020, in attesa delle decisioni di Arera.Ā Le innovazioni apportate nei processi organizzativi e nei servizi hanno determinato una riduzione dellāimpatto ambientale dei rifiuti urbani ed una diminuzione dei costi. Fino al 2017 lāarea di gestione dei Servizi di raccolta produceva perdite importanti (piĆ¹ di 500mila euro), mentre oggi chiude in attivo per la prima volta. Un risultato raggiunto grazie al lavoro svolto da tutte le donne e gli uomini (vice responsabile, coordinatori e operatori, complessivamente una struttura di oltre 160 persone) diretti dal responsabile dei Servizi Davide Di Ruscio. “Gettiamo le fondamenta per il futuro della societĆ con il piano di investimenti realizzato, che prevede lavori di adeguamento di 2 milioni di euro di Fondi Fsc 2014/20 per i lettori ottici che saranno installati sulla piattaforma di valorizzazione dei materiali conferiti con il porta a porta, che verranno posti a gara nei prossimi giorni – ha spiegato Margiotta – a ciĆ² si aggiungono i 2 milioni e mezzo finanziati dalla Regione per il potenziamento dellāimpianto Tmb (Trattamento meccanico biologico). Con una migliore selezione del rifiuto indifferenziato in ingresso diminuirĆ fino a quasi azzerarsi il rifiuto da conferire in discarica. Infine, sarĆ affidata la progettazione definitiva, cosƬ come imposto dalla Regione, dellāimpianto di compostaggio con produzione di Ā Ā bio-metanoĀ a Navelli (Biofert Srl). Per la parte impiantistica (Pta e Tmb-Css), sarĆ realizzato un impianto fotovoltaico che consentirĆ di risparmiare i costi di acquisto dellāenergia e soprattutto ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera. Il tutto grazie allāeco-bonus e al sisma bonus che consentiranno il recupero dellā85% dellāimporto speso per la ristrutturazione dellāedificio del Tmb eĀ per lāisolamento termico anche dellāimmobile ex Sviluppo Italia degli uffici.Ā IlĀ Ā Ā 2020 sarĆ Ā lāanno Ā della partenza Ā dellaĀ tariffaĀ puntualeĀ nei Ā Ā territori gestiti: si organizzerĆ un sistema diĀ raccoltaĀ conĀ tariffazioneĀ puntuale,Ā con un minimo di ritiri fissati cheĀ premierĆ Ā chiĀ espone e produce menoĀ eĀ porterĆ Ā risparmi ai cittadini in termini di personale operativo che andrĆ Ā sostituito da figure specializzate e tecniche, andando anche incontro al ricambio generazionale naturale che si concretizzerĆ con il raggiungimento della pensione per una quarantina di operatori nei prossimi anni.Ā Come da indicazioni dei Soci, sin dal mese di ottobre vengono conferire nella discarica di Ecolan (al 31 marzo) circa 4.000Ā tonnellate (costo 500.000 euro) e circa 5.500 tonnellate presso Cogesa (costo 200.000 euro), con costi che influenzeranno il bilancio consuntivo 2019 e il previsionale 2020 (18.000 tonnellate), 2021 (21.000 t) e 2022 (22.000 t). Questo dato si abbasserĆ notevolmente sia con lāentrata in esercizio del Css con 18-20mila tonnellate che non andranno in discarica, sia con il revamping del Tmb che consentirĆ lāulteriore recupero di materia dallāindifferenziato (altre 10mila tonnellate).Ā In ogni casoĀ saranno Ā disposizione Ā ancora Ā 280.000 Ā metri cubi Ā di materiale da smaltire nella discarica. Il dato in proiezione consentirĆ probabilmente alla fine dellāanno, in via prudenziale auspicando la possibilitĆ di uso dal 1 luglio 2020 dellāimpianto per la produzione di Css, di conferire 2o.ooo tonnellate nella discarica di proprietĆ e 17.000 a quella di Ecolan. Sui concorsi si sta valutando se sia opportuno svolgere le prove orali in modalitĆ remoto o se dal vivo. “La modalitĆ tradizionale, dal vivo, penso garantirebbe di piĆ¹ il candidato e la genuinitĆ della prova” ha precisato l’amministratore.Ā Cogesa gestisce direttamente la maggior parte dei servizi di trasporto da e per i suoi centri di raccolta, scelta che ha comportato un notevole sviluppo delle competenze e risparmio sui costi che prima erano affidati allāesterno. Un plauso al responsabile dei Trasporti Danilo Ciotti e a tutta la struttura per il risultato raggiunto.Ā āQuestāanno finanzieremo, come giĆ fatto nel 2018 e nel 2019, lo sviluppo di ulteriori impianti di recupero ā interviene lāamministratore- solo valorizzando i materiali raccolti come materie prime-seconde per la creazione di energia o prodotti potremo rinunciare definitivamente alla discarica, creando un vero settore industriale-ambientale che porterĆ anche un incremento occupazionale importante. Per sfruttare questo ātrendā servono capacitĆ e specificitĆ impiantistiche e non purtroppo slogan o proclami: risulta assolutamente necessario avviare un sistema integrato, con una adeguata prospettiva temporale per la gestione dei rifiuti.Ā Molti progressi sono stati compiuti e molti sono ancora da fare perchĆ© le materie prime seconde provenienti dal riciclo dei ārifiutiā coprono ancora solo il 12% del consumo complessivo di materiali (cioĆØ ogni 100 kg di prodotto acquistato ben 88 finiscono in discarica).Ā La nostra strada non ĆØ quella della discarica, dellāinceneritore o del termovalorizzatore, ma quella del riciclo, del recupero, del riuso e quindi delle possibilitĆ di ricavo per creare ricchezza (le cinque āRā).Ā In merito, nel solo 2019, abbiamo seppellito nelle nostre discariche cioĆØ in tutte quelle regionali, 230.000 metri cubi di rifiuti indifferenziati, molti dei quali, con una tecnologia avanzata come quella di Cogesa, sarebbe stato possibile recuperare e reimmettere nel ciclo produttivo: sostanzialmente abbiamo seppellito guadagni e posti di lavoroā.Ā