RIFONDAZIONE COMUNISTA, GIÙ LE MANI DALLE SPIAGGE LIBERE

“Consideriamo irricevibile la proposta estemporanea dell’Assessore Mauro Febbo sulle spiagge libere. In Abruzzo gran parte delle spiagge per scellerata politica di centrodestra e centrosinistra sono occupate dalle concessioni. Ora affidare anche le spiagge libere ai balneatori e pagarli pure a spese dei contribuenti abruzzesi è davvero folle”. Lo affermano in una nota il segretario regionale di Rifondazione comunista Marco Fars e il segretario della federazione di Pescara, Corrado Di Sante.
“La spiaggia libera deve rimanere tale, certo bisogna provvedere ai controlli, ma questi non possono essere affidati ai balneatori in cambio di ulteriori prebende regionali, che in ogni caso graverebbero sulle tasse di tutti – proseguono Fars e Di Sante – Negli anni in Abruzzo la spiaggia libera si è progressivamente ristretta in favore delle concessioni ai privati. Il coronavirus non può essere una scusa per un ulteriore allargamento degli stabilimenti balneari, che in Abruzzo non hanno mai brillato nel rispetto delle regole, delle norme e della tutela ambientale. Se la regione Abruzzo ha risorse disponibili le eroghi a giovani disoccupati, che di certo in Abruzzo non mancano – concludono da Rifondazione comunista – per consentire la gestione e la fruizione in sicurezza delle spiagge libere, un modo per alleviare le difficoltà di tante famiglie ed evitare che anche in tempo di crisi siano sempre i soliti a beneficiare del denaro pubblico.