“LA SCUOLA È IL FUTURO” LA LETTERA SFOGO DI UNA MAESTRA DI SULMONA AL PREMIER CONTE

“Tutti gli alunni e tutti gli studenti stanno facendo sacrifici, ma pian piano stanno regredendo, soprattutto nei sogni e nelle relazioni. L’ istruzione è una priorità , assumete insegnanti , dividete le classi dieci per ogni sezione e soprattutto a Sulmona, pensate alla struttura che dovrà accoglierci, non fatelo passare in secondo piano. La scuola è tutto”. Lo scrive un’insegnante di scuola primaria sulmonese, sulla sua pagina social sottolineando che dopo l’esperimento della didattica digitale bisognerà pensare a come far ripartire la scuola. A partire dalla scuola dell’infanzia, soprattutto in una città come Sulmona dove la sicurezza degli edifici resta il vero obiettivo da raggiungere. Per l’insegnante la didattica a distanza non può durare in eterno. “Sono da sempre una sostenitrice delle nuove tecnologie”, scrive la maestra, “le usavo in classe, come supporto , ma non sostituiscono in nessun modo la scuola , quella vera, che posa le sue basi su relazioni e i confronti. È stata un’emergenza avete ragione , ci siamo attivati, i genitori a cui davvero va un’aureola ce la stanno mettendo tutta , sono lì ogni giorno, ogni minuto a sostenerci e supportarci per fronteggiare insieme questo momento, tra uno ‘sclero generale’ e un dai oggi è andata bene”, ma in realtà niente va bene. Quei visetti stanchi dietro uno schermo, stanchi di una lezione di cui chiuso lo schermo probabilmente non ricorderanno nulla, di bambini completamente isolati, perché la lezione a distanza non può essere inclusiva, perché il sostegno è fatto di conquiste giornaliere sul campo, di spiegazioni mirate dell’insegnante ( che avviene, ma in una chat e da soli )”. Dopo lo sfogo l’appello che la maestra rivolge a chi è chiamato a decidere il futuro della scuola e quindi dei nostri figli. Al premier Conte e alla ministra Azzolina: “Prima di far riprendere il calcio, prima di pensare alla stagione estiva ( sacrosanta non fraintendete ) , pensate alle scuole. A quei bambini su cui la nostra società deve puntare per il futuro, ai bambini della scuola dell’infanzia che in quel luogo acquisiscono le fondamentali regole dello stare insieme, a quelli della scuola primaria soprattutto a chi deve iniziare la prima elementare .Come faranno a imparare a tenere la matita in mano e a leggere? Ai ragazzi delle scuole medie e superiori a cui si sta chiedendo di sacrificare l’età più bella, perché oltre alle lezioni sono pieni di compiti da svolgere , senza poter avere la possibilità di uscire sul balcone a prendere un po’ d’aria”. Una lettera che abbiamo voluto pubblicare perché sprigiona l’amore di una donna verso il proprio mestiere di insegnante, consapevole che in questi momenti di incertezza che sta vivendo la scuola, si sta giocando il futuro dei nostri figli.