CORONAVIRUS, MUORE INFERMIERE DELL’OSPEDALE DI POPOLI
Prima vittima del coronavirus all’ospedale di Popoli. E’ un infermiere di 60 anni, residente Scafa, Francesco Di Berardino, deceduto la notte scorsa all’ospedale di Pescara. L’uomo che già era in condizioni gravi non è riuscito purtroppo a superare la crisi. L’infermiere era risultato positivo insieme ad altri colleghi, in tutto sei, tra i quali un’infermiera di Pratola Peligna, dopo aver contratto il virus da una paziente che era stata trasferita a Popoli, proveniente dall’ospedale di Pescara, per essere operata ad un piede. La donna al suo arrivo all’ospedale popolese era risultata negativa al virus, ad un primo test. Nel corso degli esami clinici ed ematologici ai quali è stata sottoposta per essere operata è venuto fuori la positività al virus. Contemporaneamente sono rimasti contagiati altri sei operatori sanitari, tra infermieri e medici del reparto di Chirurgia, dove la donna era ricoverata. Nonostante le richieste pressanti da più parti per una chiusura del reparto e successiva sanificazione la divisione ha continuato ad accogliere pazienti e a proseguire nella normale attività come se nulla fosse successo. Ora anche alla luce del decesso dell’infermiere sarebbe opportuno andare fino in fondo ad una storia che ha dell’incredibile e che ha acceso uno dei focolai più pericolosi sul territorio. Il dolore dei colleghi fin dalle prime ore di questa mattina è stato espresso anche in alcuni post sui social. “Un avamposto come tanti quello dove si è trovato a lavorare Francesco e dove Francesco ha contratto il virus, lui e tutta la sua famiglia…..si, un avamposto come tanti… – scrive Maria Luisa Ianni – Ma ci ricordano che tutto è stato fatto e soprattutto che va tutto bene e che comunque sia, siamo i ‘primi della classe’….ma fateci il piacere….Un 25 Aprile in cui la Liberazione di questo Paese dovrebbe essere dall’ignoranza, dal pressappochismo, dalla superficialità e dal qualunquismo…. Certo che sì può morire in prima linea ma solo quando sei sicuro che ciò che è stato fatto segue un disegno che porti a qualcosa e così, riesci ad accettarne la morte forse anche accettando di essere un martire o un eroe”.
R.I.P. Condoglianze ai suoi cari …una brava persona..
Il Signore lo accolga
bene,tutti i responsabili del disastro hanno nome e cognome,presidenti,direttori,manager,ed anche primari,tutti indicati dai partiti e politicialtroni,tutti con le loro colpe, pedate bene assestate,in attesa delle autorizzazioni all”uso dei lanciafiamme,o no?