PAZIENTI COVID DA SAN RAFFAELE IN OSPEDALE, CISL: GESTIONE MALDESTRA DELL’EMERGENZA
Appresa la notizia del trasferimento di pazienti covid dalla clinica San Raffaele all’ospedale dell’Annunziata la Cisl, Medici e Funzione pubblica, chiede “con forza, che lāospedale resti a disposizione della popolazione della Valle Peligna che finalmente oggi, con il trasferimento dellāultimo paziente dalla Rianimazione, avevaĀ tirato un sospiro di sollievo e tornava a trovare nel proprio ospedale un porto sicuro”. “Per la nostra Azienda Sanitaria il pazienteĀ proveniente dal San Raffaele dovrebbe, anche su richiesta di trasferimento del medico internista della Clinica, transitare per il Pronto soccorso dellāospedale, eseguire gli esami e la Tac e solo successivamente essere trasferito – spiegano Gianna Tollis e Mauro Incorvati – Innanzitutto ricordiamo ai nostri vertici aziendali che la clinica San Raffaele ĆØ in grado sia di effettuare esami ematici sia TacĀ Ā ed ha in servizio un medico internista assolutamente capace di comprendere se un paziente ĆØ in insufficienza respiratoria”.Ā “In barba a qualsiasi protocollo scientifico, inoltre, il paziente, di cui giĆ conosciamo la positivitĆ , inizia a girare a bordo di unāambulanza, moltiplicando il rischio di contagio di operatori e ambienti. Il protocollo di gestione della Clinica di Sulmona, giunto qualche giorno fa dalla Regione, indicava un trasferimento diretto di questi pazienti allāAquila.Ā PerchĆ©Ā disattendere le linee di indirizzo regionali?” domandano i due esponenti sindacali. “Il nostro territorio ĆØ stanco di difendersi al meglio e con le poche risorse dal coronavirus e da una gestione maldestra che cerca di imporre al nostro ospedale la posizione di presidio covid pur non essendo indicato come tale sui programmi regionali – concludono Tollis e Incorvati –Ā La Cisl non puĆ² restare indifferente di fronte a comportamenti cosƬ rischiosi per gli operatori, tanto quanto inutili; cosƬ poco rispettosi nei confronti degli operatori del nostro ospedale, del pronto soccorso e del servizio 118.Tutto questo non vuol dire chiudere una porta in faccia a chi ha bisogno ma semplicemente permettere agli stessi cure adeguate e risparmio di tempo senza rischiare di provocare altri danni”.