MORTA L’ANZIANA DALLA QUALE SAREBBE PARTITO IL CONTAGIO ALLA SAN RAFFAELE

Morta l’anziana di 75 anni dalla quale sarebbe partito il contagio nella clinica San Raffaele. La notizia era trapelata già in maniera ufficiosa nei giorni scorsi, è stata ufficializzata oggi dal direttore del dipartimento di prevenzione in una lettera inviata al governatore della Regione Abruzzo Marco Marsilio e al direttore generale della Asl Roberto Testa. Salgono a due i quindi i decessi dei pazienti che erano ricoverati nella clinica San Raffaele di Sulmona. Decessi che vanno ad arricchire il fascicolo finito sul tavolo della procura dopo l’esposto presentato dal familiare di una delle infermiere contagiate, la 40 enne di Sulmona. Secondo quanto sostenuto nell’esposto, il contagio in clinica sarebbe riconducibile proprio al ricovero dell’anziana. I familiari dell’infermiera hanno chiesto il sequestro di tutta la documentazione medica ( verbali diagnostici e cartelle cliniche) e ogni documentazione redatta dalla clinica San Raffaele che attesti il rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro anche con particolare riferimento alle date di acquisto e alle bolle di consegna dei dispositivi. Nella querela i familiari denunciano che agli operatori sanitari non sarebbe stato riferito che la paziente era a rischio infettivo e che quindi dovevano adeguarsi con protocolli che ne garantivano la protezione da eventuali e potenziali infezioni. Viene anche segnalato che la clinica, nonostante le norme di sicurezza, non avrebbe consegnato materiale sanitario a sufficienza o comunque idoneo alla protezione. Diversa la versione della struttura sanitaria secondo la quale tutti i protocolli sarebbero stati attuati come pure l’anziana è stata presa in carico dopo il primo tampone negativo, effettuato all’ospedale bergamasco ( il 3 marzo), come risulterebbe da cartella clinica.  Il test è stato ripetuto dopo alcune settimane e ha accertato il contagio da Covid. Spetterà ora ai magistrati stabilire la verità.