UIL: ANCORA TROPPE CRITICITA’ NELL’OSPEDALE DELL’ANNUNZIATA PER AFFRONTARE EMERGENZA COVID

La Uil esprime perplessità sul ricovero di pazienti affetti da coronavirus nell’ospedale dell’Annunziata, pur esprimendo apprezzamento per l’opera che medici e infermieri svolgono in questi giorni di emergenza, ponendo a servizio della collettività la loro professionalità. Ma le perplessità della Uil, espresse da Marcello Ferretti, responsabile Fpl e Mauro Gabrielli, Uil-Medici, riguardano la predisposizione di percorsi clinico assistenziali standardizzati
L’adeguatezza della struttura sanitaria nel rispondere in maniera ottimale alle necessitàassistenziali coniugandole alla sicurezza degli operatori
La presenza di sufficienti ed idonei Dispositivi di protezione. Al riguardo già nei giorni scorsi la Uil ha inviato una nota al direttore generale dell’Asl, Roberto Testa, all’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì e al presidente della Regione, Marco Marsilio per sollecitare urgenti misure per dotare tutti gli operatori dei Dispositivi di protezione individuale ed assicurare percorsi clinico assistenziali chiari in modo da garantire l’efficacia, l’efficienza e la sicurezza del personale sanitario.
“Siamo convinti che in questa emergenza tutte le strutture sanitarie debbano fare la propria parte ma è necessario individuare dei percorsi clinico assistenziali chiari in modo da non creare incertezze. Doveroso
diventa chiarire quali siano le strutture in grado di poter accogliere e gestire al meglio i pazienti positivi al covid 19” sostengono Ferretti e Gabrielli.
“Riteniamo che ad oggi l’Ospedale dell’Annunziata presenti ancora delle criticità per l’accoglienza e la gestione dei pazienti. L’Ospedale di Sulmona è sprovvisto di un reparto di malattie infettive quindi necessità di consulenze specialistiche – proseguono i due esponenti sindacali – Anche da un punto di vista laboratoristico tanti esami necessari devono essere espletati in altri Ospedali. Tutto ciò evidenzia una dipendenza della struttura dell’Annunziata da altri presidi per la gestione dei pazienti positivi al Covid 19”. “Siamo consapevoli che i posti di Rianimazione sono limitati e nel caso in cui il numero dei contagi aumentasse tutte le strutture debbano dare il massimo contributo. Proprio per questo motivo chiediamo che vengano adottate soprattutto nei piccoli presidi tutte quelle misure necessarie per potenziare la struttura al fine di assicurare un’assistenza di qualità e la sicurezza degli
operatori esposti al rischio. Anche l’assistenza Territoriale va monitorata e potenziata onde evitare, come sembrerebbe successo inquesto caso ,che il paziente si rechi con propri mezzi al pronto soccorso mettendo a rischio la sicurezza degli operatori sanitari” concludono i rappresentanti Uil.