PERSE LA CASA PER UNA VOCALE SBAGLIATA NEL COGNOME, ARRIVA L’ORDINANZA DI SGOMBERO PER MARCELLI

Ancora guai per Giancarlo Marcelli, il sulmonese di 61 anni che ha perso la proprietà della casa avuta in eredità, che gli è stata pignorata per un errore nella trascrizione del cognome. Ieri mattina infatti, il giudice del Tribunale di Sulmona Francesca Pinacchio ha emesso un’ordinanza in cui intima Marcelli di lasciare entro trenta giorni, la villetta di viale della stazione in cui l’uomo vive da anni, avuta in eredità dalla madre adottiva. “Rilevato che il compendio è stato aggiudicato di tal ché occorre provvedere alla liberazione dell’immobile come per legge”, è scritto nel dispositivo, “si ordina al debitore, nonché a qualunque terzo occupi senza titolo opponibile alla procedura di consegnare immediatamente i seguenti beni immobili liberi da persone e cose nel termine di 30 giorni al Custode giudiziario. La liberazione avvenga a cura del custode con oneri a totale carico della procedura, per cui non è necessaria l’apposizione della formula esecutiva, né che si notifichi precetto per il rilascio, né l’intervento dell’Ufficiale giudiziario”.
Un’ordinanza che di fatto significherebbe per l’artigiano sulmonese il ritorno in carcere. L’uomo infatti sta scontando agli arresti domiciliari, una condanna passata in giudicato relativa al furto di un vecchio lavello da cucina. Marcelli deve scontare ancora diciotto mesi, e se non riuscirà a trovare una nuova abitazione entro trenta giorni, sarà costretto a scontarli in una cella di via Lamaccio. L’uomo, già in passato, aveva messo in atto azioni eclatanti prima a difesa della sua casa e poi contro la dura sentenza, sei anni di carcere, che gli era stata data dal tribunale di Sulmona per essere stato sorpreso dalla polizia mentre portava a casa un lavello da cucina usato, risultato poi rubato in un capannone del nucleo industriale. “Non avendo i mezzi necessari”, afferma Marcelli, “Faccio appello al sindaco affinché mi aiuti a far fronte a questa emergenza trovandomi una sistemazione provvisoria in cui poter momentaneamente alloggiare in attesa di far istanza di liberazione in quanto mi trovo agli arresti domiciliari per una sentenza passata in giudicato”. Già il mese scorso Marcelli aveva fatto richiesta all’ufficio case del Comune per ottenere una casa parcheggio. Richiesta che ora il 61enne chiede che venga esaminata con urgenza, proprio a seguito dell’incredibile situazione in cui si è venuto a trovare.