ACCUSATO PER DROGA DALLA PROCURA ROMANA, SULMONESE INTERROGATO DA GIP SULMONA NON RISPONDE

L’ambulante sulmonese, di origine napoletana, Salvatore Sarnelli, 50 anni, agli arresti domiciliari per un’inchiesta della magistratura romana con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti si ĆØ avvalso della facoltĆ  di non rispondere, interrogato in rogatoria dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Giuseppe Ferruccio. L’ā€™indagine che nei giorni scorsi ha portato alla perquisizione domiciliare e allā€™arresto dell’uomo eseguito da agenti della Guardia di Finanza a Sulmona ĆØ stata avviata dalla Procura di Roma. L’uomo ĆØ assistito dallā€™avvocato del foro dellā€™Aquila Sonia Giallonardo. Gli atti saranno notificati al Tribunale capitolino per la nuova ordinanza che potrĆ  confermare, sostituire o revocare la misura cautelare degli arresti domiciliari. Lā€™ambulante appena fermato ĆØ finito in carcere ma dopo un giorno ĆØ stato posto ai domiciliari, per le sue precarie condizioni di salute incompatibili con la detenzione carceraria. L’inchiesta prese le mosse dallā€™operazione delle Fiamme gialle, denominata ā€œdroga nel busā€ che riguarda proprio un presunto traffico di droga dalla Capitale. Il figlio del cinquantenne, il ventisettenne Vincenzo Sarnelli, venne sorpreso dalla Finanza con la droga nella valigia, a bordo di un autobus che, diretto a Sulmona, proveniente da Roma. Il giovane venne condannato con rito abbreviato dal Tribunale di Sulmona a quattro anni e otto mesi di reclusione. Nel bagaglio del giovane le Fiamme gialle rinvennero 70 grammi di cocaina e 400 grammi di hashish nascosti in un sacchetto di plastica tra lā€™intercapedine e la fodera della valigia. Con lui cā€™era anche un altro giovane. Sotto inchiesta, nel fascicolo aperto dalla Procura di Roma, ĆØ finito anche il padre, per effetto delle intercettazioni telefoniche che, secondo i magistrati, avrebbero provato che proprio l’ambulante era destinatario di quel carico di sostanze stupefacenti. Tutto da accertare in sede di processo.