APC SULMONA DECLASSATA E ALLE DIPENDENZE DI AVEZZANO

C’è una delibera della Giunta regionale, la numero 49, del 28 gennaio che conferma il “declassamento” dell’Agenzia di Promozione culturale di Sulmona e del Centro Regionali Beni Culturali, avviando la riorganizzazione degli uffici, delle loro competenze e dei programmi. Le sedi resteranno aperte ma perderanno autonomia di gestione, perchè le responsabilità gestionali saranno affidate esclusivamente alla sede di Avezzano, come si era temuto nei mesi scorsi. Così, probabilmente anche per responsabilità della politica locale, che in ritardo ha colto l’urgenza del caso, con il provvedimento la Giunta regionale ha inserito il servizio Beni e Attività Culturali nel Dipartimento dello Sviluppo Economico e Turismo. Per quanto riguarda la provincia dell’Aquila, nella sede di Avezzano saranno convogliate le attività culturali di Avezzano e Rocca Di Mezzo, la Biblioteca di Sulmona e Castel Di Sangro e il Centro Regionale Beni Culturali. Le sedi che mantengono invece l’autonomia gestionale, oltre ad Avezzano, sono quelle di Pescara, Chieti, Vasto e Teramo. Un nuovo assetto che non rende giustizia a una città come Sulmona. Inoltre nel provvedimento della giunta regionale viene specificato che “le sedi sono quelle presso le quali i direttori, i dirigenti, i responsabili di ufficio e il personale di categoria sono tenuti a prestare servizio, salvo particolari motivi di lavoro, evidentemente di tipo occasionale, ovvero specifici accordi con l’assessore e dirigente di riferimento”. Un passaggio della delibera che lascia prevedere difficoltà anche a carico del personale dell’Apc e del Crbc.“E’ un calcio alla cultura, alla storia ,ai personaggi, ai valori di una civiltà e di un territorio ulteriormente mortificato”- dichiara Rosa Giammarco già responsabile dell’Apc, che per prima ha lanciato l’allarme sull’accorpamento. Sulla vicenda sono intervenuti amministrazione comunale, Udc e Lega, attraverso i consiglieri regionali Marianna Scoccia e Antonietta La Porta, ma non è servito a sottrarre gli uffici di Sulmona all’accorpamento con Avezzano, considerato penalizzante per il capoluogo peligno e per il comprensorio, che perdono autonomia. Le rassicurazioni venute dal governo regionale, a cominciare dall’assessore Mauro Febbo, erano improntate a smentire l’ipotesi di chiusura degli uffici ma nessuno aveva smentito mai l’ipotesi di declassamento e accorpamento ad Avezzano che si è puntualmente avverata.