SUGAR E PLASTIC TAX, A RISCHIO COCA COLA ORICOLA E GRAN GUIZZA POPOLI: ALLARME DELLA CISL

Le tasse su zucchero e plastica (sugar e plastic tax) espongono a rischio di chiusura lo stabilimento della Coca Cola ad Oricola. A lanciare l’aIlarme il segretario generale della Fai-Cisl Abruzzo-Molise, Franco Pescara, a conclusione di un incontro con i vertici della Coca Cola tenuto in questi giorni a Roma. Lo stabilimento marsicano fattura 34 milioni di euro l’anno (pari allo 0,01 del Pil regionale), e occupa 80 dipendenti diretti e 300 lavoratori nel settore dell’indotto. Ora lo stabilimento abruzzese rischia la chiusura e la delocalizzazione, o anche il ridimensionamento a seguito dell’introduzione della tassa sullo zucchero, sugar tax, prevista dalla legge di Bilancio 2020, e pensata dal governo Conte come misura per convincere le aziende che producono bevande zuccherate a diminuirne la quantità. Tassa che entrerà in vigore ad ottobre prossimo. Alla sugar tax si aggiunge la plastic tax, voluta per ridurre l’uso degli imballaggi impattanti per l’ambiente e per i mari. Due nuove misure fiscali che imporranno alla multinazionale un aggravio di costi di circa 180 milioni di euro (140 a causa della plastica tax, 40 milioni  per la sugar tax). E Coca Cola già passa ai fatti. E’ arrivato ieri l’annuncio  del trasferimento in Albania della produzione che finora si effettuava alla Sibeg di Catania, che da oltre cinquant’anni imbottiglia e distribuisce le bibite del marchio Coca Cola, una delle tante aziende dell’indotto, e che impiega dire 350 lavoratori.”La notizia che arriva da Catania è drammatica – commenta Pescara –  potrebbe accadere anche qui da noi, e sarebbe una catastrofe per tutta l’economia regionale. Non dimentichiamoci poi che non è rischio solo Oricola, ma anche gli stabilimenti di imbottigliamento come la Gran Guizza di Popoli”.Da qui l’appello “alla Regione a tutti i parlamentari abruzzesi, di far sentire la loro voce, per chiedere un dietrofront su una misura secondo noi sbagliata e inefficace. Non si combatte l’obesità dei bambini mettendo in mezzo la strada migliaia padri e madri, di famiglia, ci sono altre strade, come l’educazione alimentare. Non si limita l’impatto ambientale, con un tassa che mette in ginocchio le aziende, ma con un virtuoso ciclo dei rifiuti e del loro riutilizzo”.